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MotoGP 2018

Test Valencia 2017: l'analisi della prima due giorni di prove invernali


Avatar Redazionale, il 16/11/17

7 anni fa - Facciamo un bilancio dei primi test MotoGP a Valencia

Test Valencia 2017: l'analisi dei due giorni di test della MotoGP a Valencia

Al termine dei test di Valencia le Honda sono tornate davanti, le Ducati hanno nascosto le loro carte e le Yamaha hanno tentato di risolvere i propri, cronici, problemi

PRIMO BILANCIO I primi test ufficiali che hanno dato ufficialmente il via alla stagione 2018 della MotoGP sono terminati: dopo una prima giornata in cui le Yamaha hanno avuto la meglio e sono riuscite a tornare nelle posizioni di vertice, nel Day 2 sono state di nuovo le Honda del team Repsol a fare la voce grossa, ristabilendo le gerarchie in gioco. Le Ducati, invece, si sono limitate al ruolo di osservatrici, con i titolari Lorenzo e Dovizioso che hanno portato a termine il programma di lavoro di prove destinate a quei pochi miglioramenti portati da Borgo Panigale.

YAMAHA: DUBBI E DIFFICOLTÀ Al termine di una stagione 2017 che ha manifestato i soliti, cronici, problemi di feeling e grip al posteriore, la Yamaha ha provato a risolvere la situazione nel Day 1 di Valencia. Ci ha pensato Maverick Vinales a conquistare la vetta della classifica, seguito da un ottimo Johann Zarco e da un Valentino Rossi al quarto posto. Nel secondo giorno, però, tutto è tornato esattamente come negli ultimi appuntamenti del Campionato appena concluso: il francese del team Tech 3, infatti, ha fatto meglio di entrambi gli ufficiali, spendendo anche parole di elogio nei confronti della versione 2017 di quella M1 che, a parere di Vinales e di Rossi, non sembra così competitiva come lo era stata a stagione iniziata. C'è da dire che, giusto un anno fa, lo stesso Vinales aveva avuto parole (e tempi) molto incoraggianti sulla Yamaha che ha provato Zarcò. Come si dice: staremo a vedere come si evolverà la situazione. Sucuramente i dubbi su quale modello della quattro cilindri di Iwata sia il compromesso migliore nel team Movistar ci sono ancora, e lo testimoniano le diverse prove comparative tra i vari telai del 2016 e del 2017 con il propulsore attuale e quello che, probabilmente, vedremo nel 2018. 

SCELTA DIFFICILE Per quanto riguarda la strada da intraprendere per il prossimo futuro, la decisione in casa Yamaha è rimandata ai prossimi test di Sepang, dal momento che quelli appena terminati a Valencia hanno dato delle sensazioni contrastanti. Abbiamo bisogno di fare più test – ha affermato Vinales - Ieri è andata bene, ma oggi la giornata non è stata così buona, quindi è difficile prendere una decisione in questo momento. Solo quando avremo fatto due o tre giornate positive potremo prendere delle decisioni, ma adesso è molto difficile”. Secondo Rossi, inoltre, il ritorno alle vecchie specifiche, tra le quali il telaio 2016, ha sì riportato un po' di fiducia nel box, che però non è sufficiente per tornare nelle posizioni che contano.Abbiamo fatto un buon lavoro: il nuovo motore non è male, stiamo cercando di avere più potenza, ma mantenendo una buona guidabilità, con un'erogazione soft. Abbiamo provato anche la carena con le ali, che ha dato delle buone sensazioni, ma non basta pensare di tornare alla moto del 2016 per poter rivincere le gare o il Mondiale”.

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ZARCO MEGLIO DEGLI UFFICIALI Ciò che sorprende, però, è il fatto che Johann Zarco ha ricevuto sensazioni assolutamente positive una volta effettuato il passaggio dalla sua “solita” M1 alla versione 2017. Secondo il pilota francese “la nuova moto ha un feeling migliore in frenata, è più stabile e questo mi permette di preparare meglio l'entrata in curva e di essere più rilassato in sella. Credo di aver speso un 30% di energia in meno rispetto a quanto fatto l'anno scorso e questo è molto importante per preparare le gare. Penso sia una moto quasi perfetta: con una trazione migliore e con qualche regolazione credo si possa migliorare ulteriormente la situazione”. Insomma, praticamente il giudizio contrario di quello affermato dai due ufficiali del team Movistar: che sia lo stile di guida del pilota transalpino e la sua capacità, per esempio, di sfruttare meglio le gomme la soluzione di questo mistero?

DUCATI: VERSO LA MALESIA Per quanto riguarda le prestazioni della Ducati, a Valencia i due titolari del reparto corse interno si sono limitati a provare quei pochi aggiornamenti portati direttamente da Borgo Panigale. Stiamo parlando delle nuove forcelle della Ohlins e di alcuni dettagli che serviranno ad allestire la Desmosedici del 2018, che vedrà la luce solamente nei prossimi test di Sepang. In ogni caso, Jorge Lorenzo si è mostrato sicuramente il più costante sul Ricardo Tormo, mentre Andrea Dovizioso (forse reduce della sconfitta Mondiale?) si è limitato esclusivamente a portare a termine il lavoro assegnato dai suoi ingegneri. Ha, invece, stupito il nuovo arrivo in casa Pramac: Jack Miller, infatti, si è subito trovato a suo agio sulla GP17 messa a sua disposizione, al punto da arrivare nella seconda giornata a soli tre decimi dal numero 99 del team ufficiale. Visto il promettente esordio... cosa riuscirà a fare in Malesia?

HONDA: CONFERMA AL VERTICE Chi non ha sorpreso affatto al termine di questa due giorni di test è stata la Honda: all'interno del team Repsol, infatti, nel primo giorno i due titolari hanno preferito concentrarsi sulle prove comparative tra la RC213V in versione 2017 e la base del 2018, mentre nel secondo sono tornati al vertice come hanno fatto durante lo scorso fine settimana. Il prototipo della Casa dell'Ala, al momento, è il più concreto ed efficace e con tutta probabilità lo vedremo di nuovo battagliare per le posizioni che contano anche nei prossimi test ufficiali di Sepang. A riprova di ciò, è da segnalare anche il ritorno di Cal Crutchlow, sesto al termine del Day 2 e in mezzo alle due Yamaha ufficiali: che il 2018 segni per la HRC la svolta definitiva?


Pubblicato da Giulio Scrinzi, 16/11/2017
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