SBK: Jonathan Rea è in testa al mondiale con 59 punti di vantaggio su Sykes e addirittura 115 su Davies, saranno sufficienti per assicurarsi il suo terzo iride?
SEASON REVIEW A poco meno di un mese dal ritorno in pista delle derivate dalla serie sul circuito tedesco del Lausitzring, facciamo un resoconto di com'è andata finora la stagione 2017. Nell'ultimo round di Laguna Seca il leader di classifica Jonathan Rea ha firmato un secondo posto e una vittoria, grazie ai quali ora si trova in testa al Campionato con 59 punti di vantaggio sul compagno di squadra Tom Sykes e ben 115 sul ducatista Chaz Davies. Con cinque round ancora da disputarsi, il vantaggio accumulato finora dall'inglese della Kawasaki sarà sufficiente per fargli guadagnare il suo terzo iride Mondiale, andando alla pari con il mitico australiano Troy Bayliss?
MARTELLO PNEUMATICO Dopo aver vinto il Campionato 2016, Jonathan Rea ha subito messo le cose in chiaro fin dai test pre-season: il suo feeling con la nuova ZX-10RR è stato assoluto fin dal primo momento in sella, a dimostrazione che anche quest'anno è solo lui l'uomo da battere. Fino a questo momento della stagione, infatti, il suo palmares è stato irraggiungibile per chiunque: tre doppiette (all'esordio di Phillip Island, in Thailandia e ad Assen), a cui sono seguite altre tre vittorie, cinque secondi posti, una medaglia di bronzo e una battuta a vuoto nella prima manche inglese sul circuito di Donington Park. I risultati ottenuti in pista, quindi, hanno confermato le aspettative iniziali: Johnny è un martello pneumatico, sa spingere al limite la sua Kawasaki in qualifica e sa dare quel qualcosa in più in gara quando è il momento giusto. Quando, invece, deve “accontentarsi”... arriva comunque a podio. Chi sarà capace di fermarlo?
SECONDA GUIDA A CHI? Sta tentando in tutte le maniere di mettergli il bastone tra le ruote il suo compagno di squadra, un Tom Sykes a cui manca il profumo di vittoria iridata da quel lontano 2013 in cui conquistò il suo unico Titolo Mondiale di carriera. Quest'anno il numero 66 ha patito qualche difficoltà fisica di troppo, ma soprattutto un Rea davvero imprendibile... quando il gioco ha iniziato a farsi veramente duro. Nonostante ciò, Tom è ancora l'unico ad avere una piccola possibilità per la corona di Campione 2017: il suo distacco dalla vetta è di 59 punti e nelle ultime gare è ritornato decisamente più competitivo rispetto all'inizio di stagione, quando il vedere Johnny andare sistematicamente sul gradino più alto del podio deve averlo demoralizzato. Il successo in Gara 1 nella sua Donington e quello (fortunato) nella prima manche di Misano gli devono aver dato quella carica in più che gli serviva: chissà cosa sarà in grado di fare nei prossimi cinque round!
LA SPERANZA È L'ULTIMA A MORIRE Chi, invece, ha accusato più di tutti la splendida condizione di forma e competitività di Rea è stato sicuramente Chaz Davies: l'anno scorso il ducatista ha firmato tre doppiette negli ultimi tre round, e questo sembrava il biglietto da visita per una stagione 2017 sotto il segno della Rossa di Borgo Panigale. Invece... Le aspettative del gallese si sono infrante quasi subito: a poco è servita la doppia vittoria in quel di Imola, dal momento che nella maggior parte delle gare finora disputate è riuscito a fare ben poco contro l'imbattibile ZX-10RR con quel numero 1 sul cupolino. La mazzata decisiva è arrivata a poche curve dalla bandiera a scacchi di Misano: per contenere il rientro di Johnny, Chaz ha osato troppo, è caduto ed è stato centrato dalla Kawasaki del rivale. La sua forza di volontà lo ha spinto a tornare in pista già dal successivo round di Laguna Seca, dove ha firmato un'importantissima vittoria in Gara 1 e un terzo posto in Gara 2. I numeri, però, parlano chiaro: il suo distacco dalla vetta è di 115 punti. Recupero impossibile a cinque gare dalla fine? La speranza è l'ultima a morire...
STAGIONE DI APPRENDISTATO Una tra le novità di questa stagione 2017 è stata sicuramente il rientro del nostro Marco Melandri in un team ufficiale: dopo anni di buio, l'ex iridato della 250 è tornato nel Campionato delle derivate dalla serie in sella alla Panigale R del team interno di Borgo Panigale, ma già dall'inizio era consapevole che questo Campionato gli sarebbe servito come apprendistato per gli anni successivi. Nonostante ciò, il pilota di Ravenna è stato capace di firmare ben cinque medaglie di bronzo, a cui hanno fatto seguito un secondo posto in quel di Aragon e quella splendida vittoria nella seconda manche di Misano Adriatico, che ha segnato il ritorno di un italiano sul gradino più alto del podio. Con cinque round al termine della stagione, “Macho” può fare ancora molto... ma il suo obiettivo è ancora quello di accumulare esperienza per il 2018: che l'anno prossimo sia la volta buona di vederlo di nuovo con la corona d'alloro in testa?
YAMAHA IN GRANDE SPOLVERO Tra coloro che sono riusciti a migliorare di molto il proprio pacchetto rispetto a inizio stagione c'è sicuramente da menzionare la giapponese Yamaha, che quest'anno ha schierato il britannico Alex Lowes e il nuovo acquisto Michael Van der Mark. La R1 di Iwata, ormai, può ambire costantemente al podio, soprattutto con l'inglese che, quest'anno, ha firmato un terzo posto in Gara 1 a Donington e una medaglia d'argento nella prima manche di Misano. Leggermente più in difficoltà il suo compagno di squadra, alle prese con un lavoro di affinamento dopo anni in sella alle Honda dell'ala dorata che ancora necessita di un'ulteriore messa a punto.
ATTENZIONE A FORES E CAMIER Assieme ai piloti della Casa dei Tre Diapason si sono fatti vedere più volte nelle posizioni che contano anche Xavi Fores, che al momento si trova in Campionato nella morsa di Lowes e Van der Mark, e Leon Camier, che li segue dalla sua ottava posizione. Lo spagnolo del team Barni è uno dei piloti privati più veloci in griglia, e ormai è capace di lottare praticamente ad armi pari con le due Yamaha ufficiali, mentre alla MV Agusta dell'inglese manca ancora qualcosa per poter essere costantemente della partita.
BMW, APRILIA E HONDA Più staccati in classifica (e in griglia di partenza) troviamo la BMW di Jordi Torres, unico portacolori del team Althea che sta cercando in tutti i modi di far valere la quattro cilindri teutonica ma che non riesce ad andare oltre la parte bassa della top ten. Stanno deludendo anche le due Aprilia di Eugene Laverty e soprattutto del nostro Lorenzo Savadori, decimo e 14esimo in Campionato e che finora non hanno centrato le alte aspettative iniziali della Casa di Noale. Stesso discorso per le due Honda ufficiali, migliorate rispetto a inizio stagione ma non abbastanza per giocarsi costantemente un posto nei primi dieci. Ci stava riuscendo, a fasi alterne, il compianto Nicky Hayden, mentre ora tutto il fardello del team è sulle spalle del giovane Stefan Bradl: riuscirà il tedesco a portare avanti il lavoro di sviluppo iniziato dal suo ex-compagno di squadra?