Dopo due anni di apprendistato, per il 2018 il team PATA Yamaha è pronto a puntare alla vittoria
PATA YAMAHA OFFICIAL WORLDSBK TEAM
ORIGINI STORICHE Come altri team ufficiali, anche la Yamaha ha partecipato al Mondiale Superbike fin dalla sua istituzione nel 1988: inizialmente in sella alla mitica FZR 750R OW01, i titolari del team interno sono poi passati alla YZF750, che sul finire degli anni 90 divenne quella leggendaria YZF R7 resa celebre dalle peripezie di Noriyuki Haga. Dopo la stagione 2000 la Casa dei Tre Diapason decise di togliere la squadra interna, tornata ufficialmente nel 2005 al fine di supportare il team Yamaha Motor Italia. Quest'ultimo, nella stagione 2007, permise a “NitroNori” di arrivare secondo nel Mondiale Piloti, mentre assieme all'australiano Troy Corser mise in bacheca quello Costruttori grazie complessivamente a 6 vittorie e 24 podi.
L'ARRIVO DI SPIES Il Mondiale 2008, però, non fu così fortunato, a causa dello strapotere di Troy Bayliss e della nuova arma di Borgo Panigale, quella 1098 F08 che si dimostrò decisamente superiore rispetto alla R1 di Iwata. Per il 2009, però, la Casa giapponese schierò il suo asso nella manica: stiamo parlando di quella YZF-R1 a scoppi irregolari che consentì all'esordiente Ben Spies di conquistare il Titolo all'esordio e di battere Haga (passato nel frattempo in Ducati) per soli 6 punti.
IL SECONDO RITIRO Lasciato partire l'americano verso la MotoGP, nel 2010 il team Yamaha ufficiale (sponsorizzato dalla Sterilgarda) si affidò al neo Campione della Supersport Cal Crutchlow e all'ex iridato 2007 James Toseland: una coppia che non potè nulla contro la fame di vittoria del nostro Max Biaggi, che con l'Aprilia RSV4 divenne il primo italiano a trionfare nel Mondiale Superbike. Nemmeno il 2011 fu fortunato per la Casa dei Tre Diapason, né per il duo Melandri – Laverty che venne beffato dalla maggiore competitività di Carlos Checa in sella alla Ducati 1198. Al termine di quella stagione il brand giapponese, visti gli scarsi risultati, decise di ritirarsi per la seconda volta dal Campionato delle derivate dalla serie, lasciando a piedi entrambi i titolari.
DI NUOVO IN PISTA Ma com'era successo negli anni 2000, dopo qualche stagione Yamaha organizzò nuovamente il proprio ritorno: dopo aver progettato la rinnovata YZF-R1, la Casa di Iwata rientrò in SBK nella stagione 2016, supportando il team Crescent Racing e affidando la sua nuova creatura a Sylvain Guintoli e Alex Lowes. Effettuato questo primo passo, il successivo è stato quello di ricreare la struttura ufficiale, ripristinata nella scorsa stagione in cui sono scesi in pista il riconfermato Alex Lowes al fianco dell'olandese Michael Van der Mark, con lo scopo di continuare lo sviluppo della nuova quattro cilindri nipponica. I risultati, alla fine, non sono mancati: due terzi posti e due medaglie d'argento per Lowes, un terzo e un secondo piazzamento per Van der Mark. Per il 2018, però, è giunto il momento di fare il salto di qualità con un solo obiettivo ben stampato in mente: tornare definitivamente sul gradino più alto del podio..
PILOTI 2018 PATA YAMAHA OFFICIAL WORLDSBK TEAM