La stagione 2017 è finita e Vettel ha parlato di diversi argomenti di F1, tra i quali il motivo della sua sconfitta mondiale
RITORNO AL VERTICE La stagione 2017 di Formula 1 è definitivamente terminata e ha premiato l'impegno di Lewis Hamilton e della Mercedes, che però hanno dovuto lottare fino all'ultimo con uno dei più importanti protagonisti tornati finalmente al vertice con la sua Rossa: Sebastian Vettel. Al volante della sua SF70H, il pilota tedesco è riuscito ad assaporare nuovamente il dolce gusto della vittoria in ben cinque occasioni: all'esordio in Australia, in Bahrain, a Montecarlo, in Ungheria e sul circuito di Interlagos, in Brasile.
TUTTO INUTILE Assieme ad altri otto piazzamenti a podio, nel 2017 Seb ha messo in cassaforte un importante palmares, che però non è stato sufficiente a fermare la marcia trionfale di Hamilton e della sua W08. In ogni caso i due se le sono date di santa ragione, come lui stesso ha affermato in un'intervista rilasciata al quotidiano svizzero Blick. “Abbiamoduellato sul filo dell'equilibrio per la maggior parte del Campionato, anche se nelfinalenon siamo stati sufficientemente forti. Forse ci è mancata la velocità oppureabbiamo commesso degli errori, come quello diBakudove ho perso una vittoria praticamente certa e, al contrario, mi sono reso protagonista di quella ruotata contro Lewis che non era necessaria”.
RITIRO? NON CI PENSO Un altro aspetto di cui Vettel ha voluto discorrere è stato l'ipotesi di un prossimo ritiro dalla Formula 1, sulla scia di quanto è saltato agli onori della cronaca con il suo rivale Lewis Hamilton. Ma alla pari del suo avversario, anche Sebastian ha voluto precisare che appenderà il casco al chiodo in un futuro ancora lontano. “Il ritiro? Al momento non è un'ipotesi concreta. Arriverà nel giornoin cui non mi divertirò più a bordo della mia monoposto e vedrò che piloti più giovani invece saranno in grado di farlo. Quando questo avverrà allora quello sarà il momento per lasciare il mio sedile alle future generazioni”.
FORMULA E? ANONIMA Conclusa una domanda, eccone un'altra: che ne pensi della Formula E, che sta incontrando un pubblico sempre più numeroso? “Chiunque siaappassionatodi automobilismonon può emozionarsi con quelle vetture: non sono molto veloci e anche gli stessi piloti dicono che non è la stessa sensazione rispetto a guidare una monoposto con un vero motore.Per chi critica l'attuale Formula 1, invece, posso dire questo: nel calcio corrono dietro a un pallone, nell'hockey dietro a un disco. Uno sport può piacere o meno, manon possono dire che non c'è mai spettacolo”.
KUBICA? SONO SCETTICO... Come vedi, inoltre, il possibile ritorno di Robert Kubica nel Circus iridato al volante della Williams? “Quello che è capitato a Robert nel 2011 è stato tragico – ha ammesso Vettel – Eraconsiderato unpossibile Campione del Mondo. In questo momento, però,non capisco perché sta spingendo per tornare. Perché non lo ha fatto prima? Sarebbe una cosa buona per lui, ma non per tutti quei giovani piloti che ambiscono a un sedile da titolare”.
ALONSO FAVORITO? NON MI INTERESSA Ma ecco un altro argomento che lo include in prima persona: recentemente Alonso ha affermato che la futura McLaren-Renault tornerà nelle posizioni che le spettano di diritto, inoltre lui stesso si è auto-dichiarato come uno tra i piloti più completi presenti in circolazione, nonché uno tra i favoriti per il Mondiale 2018. Che ne pensi? In questo caso, Seb ha tagliato corto: “Quello che dice Alonsonon mi interessa: noi pensiamo a noi stessi e cerchiamo di fare sempre il massimo”.
SE CI FOSSE SCHUMI... E in merito al “tuo” di 2018, cosa ti aspetti? “Quest'anno abbiamo dimostrato di avere unamacchina competitiva, quindi per il prossimo l'obiettivo è difare ancora meglio. In fabbrica stanno già lavorando sulprogetto 2018, però... tutti sentono lamancanza di Schumacher: se c'era un pilota in grado di far progredire una monoposto e tutto il suo team, quello era proprio lui.Se ci fosse ancora nel boxsarebbe un grandissimovalore aggiuntoper andare alla conquista del Titolo, sia sullato praticoche su quellopsicologico.A me, personalmente, manca molto...”.