I dati Ania: per chi adotta la black box, frequenza di sinistri inferiore. Chi sa di essere monitorato, alla guida è più attento
RIGARE DRITTO Come se a bordo sedesse anche un invisibile esaminatore. Attento a ogni tuo gesto, sollecito a rimproverarti (o addirittura, a farti scendere) non appena sgarri e ti avventuri in una manovra poco ortodossa. Di riflesso, guidi più attento. E come per magia, anche il rischio di incidenti cala. La scatola nera ha questo potere: chi la installa, corre incontro a minori probabilità di provocare sinistri. Per la gioia delle compagnie assicurative, che dovendo liquidare un monte danni inferiore, compensano così i mancati introiti dovuti allo sconto obbligatorio sull'RC Auto riconosciuto a chi aggiunge la "black box".
PIÙ PRUDENTI A misurare il tasso di sinistrosità dei conducenti che hanno scelto di farsi registrare alla guida dalla cosiddetta scatola nera è l'Ania, l'Associazione nazionale delle imprese assicuratrici. Un report sull'impatto dell'innovazione tecnologica applicata all'RC Auto mette in luce come la frequenza di incidenti causati da vetture equipaggiate di black box sia inferiore (a seconda dell'anno di riferimento) tra il 2% e il 5% rispetto a quella dei veicoli senza alcuna dotazione. Le conclusioni sono oggettive: gli assicurati che sanno di essere monitorati adottano di norma una condotta di guida più attenta e responsabile.
BLACK BROTHER L'Ania ha incrociato i dati relativi a un campione di 3 milioni di polizze RC Auto abbinate a scatola nera, e di altri 20 milioni di contratti sprovvisti invece di dispositivo. Tra il 2012 e il 2015, la riduzione di sinistrosità ha raggiunto, per i veicoli "mappati" da black box, una quota quasi doppia di quella registrata dalle auto senza alcun sistema di sorveglianza: -14,3%, contro il -7,7%. Insomma, accettare una forma di monitoraggio elettronico e satellitare del proprio stile di guida implica automaticamente l'adozione di un comportamento più prudente, seppur probabilmente a livello inconscio.
TI SMENTISCE Non tutto è oro quello che luccica: per i veicoli "spiati" da scatola nera, il costo medio dei sinistri è lievemente maggiore (+3%) di quelli che coinvolgono i veicoli che si sottraggono alla supervisione del Grande Fratello assicurativo. Il fenomeno, commenta Ania, potrebbe essere dovuto al fatto che chi non intende farsi monitorare alla guida (quindi anche al momento di un incidente) è più propenso a denunciare sinistri anche fraudolenti, quelli cioè che in genere hanno un costo inferiore. In parole povere: la scatola nera ispira maggiore onestà. Perché se imbrogli la compagnia, una scatoletta testimonierà contro di te.