Su un parco circolante di oltre 30 milioni di auto, circa 5 milioni (il 17% del totale) sono già assicurate con congegno black box
BOOM BLACK BOX Agli italiani, checché se ne dica, della propria privacy importa poco. Spifferano di sé vita, morte e miracoli sui social network, ma c'è un campo in cui la scarsa gelosia della propria sfera privata restituisce anche vantaggi. Il campo è quello assicurativo: lo Stivale è il Paese con la più alta diffusione al mondo di auto con a bordo la scatola nera, quel dispositivo cioè che registra numerosi parametri di guida, e che se installato consente all'automobilista un risparmio sulla polizza fino al 30%. In Italia, dunque, su un parco circolante di circa 30 milioni di vetture, oltre 5 milioni (il 17%) è provvisto di black box.
PRO E CONTRO La scatola nera ha registrato negli ultimi anni una crescita vertiginosa: nel 2012, le auto equipaggiate del sistema di geolocalizzazione GPS erano appena il 5%. Oggi, invece, in alcune provincie del Sud (vale a dire quelle con le assicurazioni RC Auto più care), come Napoli e Caserta, la percentuale sfiora il 50%. I vantaggi della black box non si esauriscono con lo sconto sul contratto assicurativo: al prezzo di una minore "intimità" di bordo (la scatola nera misura istante dopo istante una notevole mole di dati relativi alla marcia del veicolo e allo stile di guida del suo proprietario), l'utente gode infatti anche di un servizio di soccorso stradale più veloce, nonché di una perizia più rapida e dettagliata in caso di sinistro, essendo la ricostruzione della dinamica di un incidente più precisa e fedele alla realtà.
BASSO VOLTAGGIO Secondo alcune stime, gli automobilisti italiani che opteranno per una polizza RC Auto con scatola nera raggiungeranno entro il 2020 quota 9 milioni. Per capirci, oggi in altri Paesi europei la black box sale a bordo di poche decine di migliaia di veicoli. In Germania, nazione dalla cultura automobilistica matura, non superano ad esempio i 30 mila esemplari. L'esplosione della scatola nera in Italia ne testimonia infine un altro elemento a suo favore: il suo utilizzo non incide sul consumo energetico della batteria, se non in minima parte.