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Il contatto con Stroll, alla fine della gara, potrebbe comportare seri problemi al cambio della Ferrari SF70H
BICCHIERE MEZZO PIENO Il weekend malese della Ferrari è stato un tormento: dopo le ottime prestazioni fatte vedere durante le prove libere, la Rossa numero 5 ha lasciato a piedi Sebastian Vettel proprio sul più bello. Una mancata alimentazione del compressore, infatti, ha impedito al tedesco di qualificarsi, costringendolo a partire nella gara di domenica dall'ultima piazzola in griglia. Il pilota di Heppenheim, però, non si è scoraggiato, ha lottato a testa bassa e si è reso protagonista di una splendida rimonta terminata al quarto posto sotto la bandiera a scacchi. Alla fine, il weekend di Sepang per gli uomini in Rosso non è stato così negativo...
RITMO DA QUALIFICA Soprattutto se guardiamo il passo che Seb ha tenuto durante tutti i 56 giri di quella che è stata l'ultima edizione del GP di Malesia. Con le gomme Soft il tedesco è stato capace di arrivare a ridosso di Valtteri Bottas, poi il muretto Ferrari l'ha richiamato ai box per passare sulle Supersoft. Grazie a questo “undercut” Vettel ha sopravanzato il finlandese della Mercedes, e a quel punto ha iniziato a inanellare una serie di passaggi tutti con il ritmo di 1'34'', come fosse in qualifica.
UNA SOLA CHANCE Grazie a quest'impresa il margine su Daniel Ricciardo è stato ricucito molto presto, al punto tale da permettere al pilota di Heppenheim di tentare un attacco all'australiano della Red Bull. Seb ci ha provato, ma il numero 3 di Milton Keynes ha chiuso la porta. La replica, tuttavia, non c'è stata, ma non per un problema tecnico sulla SF70H come tutti pensavano, bensì per un ordine dal muretto Ferrari che ha intimato di rallentare il ritmo in modo da preservare carburante e gomme e arrivare indenni sotto la bandiera a scacchi. Per Vettel, quindi, c'è stata una sola chance per conquistare il gradino più basso del podio, che purtroppo non ha sortito l'effetto sperato.
PROBLEMA AFFIDABILITÀ La voglia di portare a casa punti ancora più importanti, quindi, è stata soffocata con lo scopo di raccogliere quanto fatto fino a quel momento. Tuttavia ciò che ha fatto storcere il naso è stata la scarsa affidabilità della Ferrari SF70H, che nell'arco di due giorni ha mandato in protezione praticamente tre power unit al fine di evitare danni ulteriori. Il problema accusato da Vettel in qualifica si è ripresentato a Raikkonen poco prima dello start di domenica, e a poco serve sottolineare la velocità con la quale il tedesco ha firmato tempi sul giro che sarebbero stati inarrivabili per chiunque.
NIENTE PIÙ ERRORIHamilton, dal canto suo, ha tirato i remi in barca poco dopo il sorpasso di Verstappen, e con il minimo sforzo ha saputo approfittare delle debolezze di Maranello incrementando il vantaggio sul ferrarista ancora in lizza per il Mondiale. Il prossimo weekend si correrà a Suzuka, dove Vettel dovrà essere veramente perfetto se vuole mantenere aperta quella piccola chance per il Titolo iridato. Sempre che il cambio divelto dal contatto con Stroll durante il giro di rientro in Malesia non costringa il Cavallino Rampante a una sua sostituzione, che provocherebbe una penalizzazione di cinque posizioni in griglia di partenza... e che metterebbe il sorriso a trentadue denti sui volti degli uomini della Mercedes.