Il procuratore aggiunto di Bologna: la legge sull'omicidio stradale ha inasprito le sanzioni, ma evidentemente non è sufficiente
MANETTE PER CHI SGARRA Punire l'omicidio stradale e le lesioni gravi con l'arresto. Ma non solo: anche guida senza patente, guida in stato di ebbrezza e guida senza copertura assicurativa sono comportamenti che andrebbero sanzionati con il carcere. Così la pensa il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, magistrato che da tempo si batte sul tema della sicurezza stradale. La proposta del pubblico ministero giunge in seguito ai recenti incidenti provocati da automobilisti con patente sospesa. Persone che quindi, al volante, non avrebbero dovuto starci. E invece, ci stavano.
LA CULTURA DELLA SICUREZZA "La legge sull'omicidio stradale ha inasprito il quadro repressivo, ma evidentemente - sostiene Giovannini - non è bastato. La percentuale di individui che continuano a guidare da ubriachi, sotto l'effetto di droghe, senza patente, oppure sprovvisti di assicurazione, resta drammaticamente elevata. E contribuisce a perpetuare la strage". Secondo il pm bolognese, il problema è di natura culturale: "Occorre compiere un salto di mentalità - afferma - e iniziare a considerare certi sinistri stradali non semplici incidenti, ma il prodotto di comportamenti criminali. La società deve imparare a stigmatizzare determinati episodi in modo drastico".