La proposta giunge dalla Commissione Trasporti del Parlamento Ue. Ecco cosa cambia (in peggio?) per gli automobilisti dell'Unione
EUROBOLLO Abolirla, nemmeno a parlarne. Una delle tasse più antipatiche agli automobilisti, al contrario, riceve il passaporto e acquista connotati internazionali. In soffitta il bollo auto domestico, spazio al bollo europeo, almeno tra un po'. Differenze? I tuoi quattrini prendono la strada di Bruxelles anziché quella di Roma, ma non solo. Perché la tassa di possesso sposa il sistema proporzionale. In che senso?
TASSAMETRO A stabilire l'importo da versare al fisco sarà l'incrocio di due parametri: chilometraggio percorso, classe di inquinamento del modello in esame. Significa che il bollo segue il tasso di percorrenza del veicolo: più guidi (e inquini), più paghi. Calma, in ogni caso: quella formulata dalla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo è ancora una proposta. In attesa di ricevere l'approvazione di ogni Paese membro, Italia compresa.
TEMPISTICHE Il disegno di un bollo auto unificato per ciascuna nazione europea prevede un'introduzione a step progressivi: nel 2023 la riforma si limiterebbe ai mezzi più pesanti (oltre le 2,4 tonnellate), tre anni più tardi (2026) la conversione dovrebbe invece allargarsi ai veicoli di ciascuna categoria. Sino ad allora, non cambia nulla. Ma per i pendolari a lungo raggio si prevedono stangate di portata internazionale.