Le nuove norme sulla prescrizione delle cartelle esattoriali, contenute nella legge di Bilancio 2018, interessano anche la tassa di possesso
SALTO TRIPLO Ebbene sì, anche il bollo auto rientra in quella categoria di tributi ai quali verrà applicato il nuovo termine di prescrizione di 10 anni introdotto dalla Legge di Bilancio 2018. Inserita dal Governo nella manovra di fine anno, la norma stabilisce come i tempi per liberarsi degli arretrati della tassa automobilistica, così come di multe stradali, Imu, Tasi e tassa sui rifiuti, passino da 3 a 10 anni. Più del triplo, quindi.
LEGGE CONTRO LEGGE La riforma introduce in sostanza una norma di interpretazione autentica con effetti retroattivi: una cartella esattoriale non impugnata nei 60 giorni dalla sua notifica, e quindi divenuta definitiva, si prescrive sempre e comunque dopo 10 anni. Questo, tra l'altro, in barba a quanto di recente stabilito dalla Corte di Cassazione, secondo la quale la prescrizione di una cartella debba variare in base alla tipologia di tributo di cui si chiede il pagamento.
FANTASMI RETROATTIVI L'aspetto più antipatico è senz'altro quello della retroattività. Infatti, tutti i contribuenti che già hanno ricevuto delle ingiunzioni di pagamento della tassa di possesso, ma che avevano deciso di non impugnarle, attendendo l’arrivo entro tre anni della prescrizione, si ritrovano ora ad essere inseguiti dal loro debito per un tempo superiore di tre volte. Oltre al danno, la beffa.