Un esemplare della full electric di GM coinvolto in un altro sinistro durante i test di guida senza conducente. Allarme sicurezza?
STRIKE! Robot batte uomo uno a zero, palla al centro. Niente di nuovo, ormai. Se non fosse che il contesto non è esattamente una sedentaria sfida a scacchi, ma la frenetica circolazione stradale. Sfera della nostra quotidianità che di questo passo rischia di trasformarsi in una partita di bowling, visto che le cronache di Oltreoceano riportano dell'ennesimo incidente, sui saliscendi di San Francisco, tra un prototipo di auto a guida autonoma e un comune utente del traffico. Stavolta, a dover compilare la constatazione amichevole sono una Chevrolet Bolt EV e un motociclista un po' troppo...curioso. Che non ha fatto i conti con le logiche incontestabili, ma pur sempre "artificiali", del suo occasionale (e incolpevole) compagno di sventura. Che ne sarà, quando le auto senza conducente popoleranno in massa le indisciplinate vie delle metropoli?
NON CI CAPIAMO L'episodio risale alla scorsa settimana, quando un centauro, secondo la versione ufficiale diffusa da Cruise Automation (la società specializzata in software di self-driving e proprietaria del veicolo), dopo aver affiancato la Chevy Bolt autonoma per osservarla da vicino, avrebbe perso l'equilibrio e sarebbe rovinato a terra, entrando in collisione con l'auto stessa. Nulla di grave, solo un forte dolore a una spalla. E qualche ammaccatura alla carrozzeria della Bolt. Che sia andata davvero così, oppure che al sinistro abbia concorso un'eventuale anomalia del programma di self-driving, poco importa. Sta di fatto, invece, che la convivenza tra esseri umani e auto-robot si fonda su equilibri fragili, sulla naturale incomprensione tra il cervello umano e un sistema computerizzato. Un sistema perfetto, ma soltanto se vivessimo in un mondo immaginario. Un mondo dove automobilisti e motociclisti rispettano ogni singola regola.
PER ASPERA AD ASTRA Interpellata dai media locali sulla tragicomica vicenda, Cruise Automation non si è scomposta. Rispondendo che l'evoluzione delle tecnologie di guida autonoma saranno tanto più veloci, quanto più il contesto stradale in cui sperimentare i passi avanti sarà caotico e a rischio continuo di incidente. Per la propria particolare conformazione, San Francisco sarebbe esattamente l'habitat ideale dove sviluppare sistemi di guida senza conducente: sulle strade della Baia, infatti, secondo alcuni calcoli i prototipi driverless incontrano situazioni di difficile gestione in una misura di 46 volte superiore alla media di altre città degli Stati Uniti. Da settembre a novembre, tra esemplari di Bolt EV a guida autonoma di Cruise Automation e altri veicoli a motore, si contano 14 collisioni. Il progresso passa anche da qualche necessario incidente di percorso. Si spera, nella minor quantità possibile.