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Il vero protagonista delle qualifiche di Aragon è stato il Dottore di Tavullia, autore di uno straordinario terzo tempo a soli 23 giorni dalla frattura alla gamba destra
IL CAMPIONE È SEMPRE LUI Valentino Rossi 23 giorni dopo l'incidente in quel di Parchiule che gli è costato tibia e perone della gamba destra: una persona normale avrebbe ascoltato i medici e sarebbe rimasto a riposo, ma non lui. Non il Dottore. Sul circuito di Aragon il nove volte Campione del Mondo ha portato a termine un'impresa che ha dell'incredibile, dal momento che è stato capace di firmare un 1'47''815 che gli consentirà domani di partire dalla terza casella dello schieramento spagnolo. Un tempo, tra l'altro, di soli 180 millesimi più lento della pole firmata dal compagno di squadra Maverick Vinales.
OLTRE IL DOLORE La sua voglia di correre, e possibilmente di tornare a vincere quel decimo mondiale che manca nella sua bacheca dei trofei, lo ha spinto oltre i suoi limiti, ma soprattutto oltre il dolore che ancora prova all'arto infortunato. Una forza di volontà ferrea, che fa sicuramente la differenza tra un buon pilota e un super Campione come lui. Ora, però, l'unico dilemma ancora da svelare è quale sia la sua resistenza quando i semafori rossi si spegneranno domani: guidare al limite una MotoGP per 23 giri non è uno scherzo, per cui cosa riuscirà a fare il Dottore?
VALENTINO ROSSI Nell'attesa del via del GP di Aragon che scatterà domani alle 14, sentiamo le parole di Valentino Rossi sull'impresa che è riuscito a firmare in qualifica: “Sonoentusiasta di questo mio risultatoperchè non sapevo cosa aspettarmi: partire in prima fila è difficile quando si è al 100% della forma, figurarsi nelle mie condizioni...La mia gamba sta migliorando giorno dopo giornoe di questo devo ringraziare il dottor Pascarella per l'eccellente operazione e tutti i miei ragazzi che mi hanno spronato ad allenarmi fin dal primo giorno.In sella sto abbastanza bene, anche se ho una posizione poco naturale. Oraspero di reggere fisicamente sulla distanza di gara, in cui le incognite saranno anche le gomme da scegliere e l'evoluzione della pista in relazione alle temperature”.