A causa del contatto nel GP di Argentina, il rapporto tra Marquez e Rossi si è incrinato nuovamente
UNO CONTRO L'ALTROL'ultima gara delMondiale di MotoGP 2018è stata una delle più avvincenti degli ultimi anni: tanti colpi di scena, tante emozioni in pista... ma anchetanta polemica.Ciò che sta facendo discutere è sicuramente ilcomportamentodel Campione del Mondo in carica, unMarc Marquezche pur di rimontare dalle retrovie è andatooltre ogni limite, per poi finirea contatto nelle ultime battute della corsacontro il nostroValentino Rossi.Una manovra che è stata sanzionata dalla direzione gara contrenta secondi di penalitàche hanno fatto scivolare il pilota della Honda in18esima posizione,vanificando la propria gara alla pari delpesaresedel team Yamaha Movistar,caduto nell'erbain seguito alla sportellata ricevuta sul Termas de Rio Hondo.
HO PAURA DI MARQUEZDopo quanto accadutoMarquez ha tentato di scusarsi con Rossiper il comportamento tenuto in pista, ma al box Yamaha ha ricevuto una sonoraporta in faccia.Questo è il segnale cheil rapportotra i due Campioni del Mondosi è incrinato nuovamentee che il nostroValentino è pronto a scatenare una guerra contro lo spagnolo della Honda. “Ormaiho paura di correre con Marqueze bisogna che facciano qualcosa per fare in modo che lui si comporti come tutti gli altri –ha dichiarato Rossi– Questi non sono gli autoscontri, ma se tutti facciamo come lui tra cinque gare non corre più nessuno perché ci siamo fatti tutti male.Non mi sento protetto dalla Race Direction, perché Marquez fa quello che vuole. Per quanto riguarda il suo tentativo di scuse, deve solo stare lontano da me e non guardarmi più in faccia”.
CAMBIAMENTI NECESSARIA sostegno di quanto espresso da Valentino Rossi ci ha pensatoLin Jarvis, managing director del team Yamaha Movistar, a rincarare la dose, sottolineando la necessità da parte della Race Direction di porre rimedio a questa situazione. “Come squadranon possiamo accettare questo tipo di azione da parte di Marquez.E' una cosa chebisogna risolvere per il futuro. Non solo per noi, ma per la MotoGP in generale. Siamo andati inRace Directiona chiarire la nostra posizione: ora dobbiamoaspettare il loro verdetto”.
NON È COLPA MIAIn casa Honda, invece,Marc Marquezha sostenuto la propria versione, sottolineando il fatto che il suo comportamento in pista non è stato volontario ma frutto delle circostanze presenti in quel momento. “E' stata unagara piena di contrattempi. Si è spenta la moto sulla griglia, l'ho riaccesa e poi ho chiesto ai commissari se dovessi uscire, ma loro non sono stati chiari, quindi sono tornato nella mia posizione pensando che stavo facendo la cosa giusta. Sono statopunito con un ride throughe poi contrenta secondi di penalitàper il contatto con Rossi. Quando la gara è finita ho provato a scusarmi ma lui non ha accettato le mie scuse. Sono onesto, ho commesso un errore totalmente involontario.La pista non era in buone condizioni e in nessun caso sono andato a cercare il contatto, stavo solo cercando di sorpassare. Sulle dichiarazioni di Rossi?Non ho paura che si scateni un'altra guerra: ha avuto anche lui 25 anni”.