Maurizio Arrivabene è intenzionato a voltare pagina dopo il GP del Giappone, la testa è già ad Austin
L'ABBRACCIO DELLA SCONFITTA Una candela. Una semplice candela della NGK, ecco cosa non ha funzionato sulla Ferrari di Sebastian Vettel a Suzuka: un piccolo particolare che ha costretto il pilota tedesco al ritiro, visto che il suo malfunzionamento consentiva al propulsore della SF70H di girare con un cilindro in meno. Una volta dichiarata la sconfitta e uscito dall'abitacolo, Seb è andato ad abbracciare Maurizio Arrivabene, un gesto che fa capire quanto è stata la delusione dopo ciò che è stato investito per questo appuntamento, dove tutti quanti, dai tifosi allo stesso team di Maranello, si aspettavano la decisiva riscossa.
MAURIZIO ARRIVABENE Ma sentiamo il commento di quanto accaduto direttamente dal team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene: “Il guasto è stata subito identificato: stavolta si è trattata di unacandela difettosa, che si è rotta insieme alla relativa bobina. Ultimamente i nostri componenti stanno mostrando ilnostro vero problema, l'affidabilità.Nonostante ciò la nostra macchina si è mostrata comunque competitiva, per questo la nostra intenzione ora è divoltare pagina e rivolgere tutti gli sforzial prossimo appuntamento diAustin, dove dovremo fare l'impossibile per tenere aperte le nostre chance Mondiali”.