Caos sulle strade delle grandi città i pomeriggi di venerdì 22 e sabato 23 dicembre. Roma, Milano e Messina le più congestionate
APOCALYPSE NOW Natale, occhio a non sprecarlo chiusi in macchina. Il momento peggiore per mettersi in strada? Coinciderà con la fascia oraria dalle 17 alle 19 di venerdì 22 dicembre, quando sulle arterie delle città metropolitane (ma non solo) andrà in scena l'apocalisse. Non sarà saggio avventurarsi nel traffico urbano nemmeno sabato 23 dicembre, antivigilia di Natale: quel giorno, a registrare il picco di ingorghi sarà l'orario dalle 16 alle 18. Ma nemmeno per la vigilia, né per Natale stesso, è consigliabile tirare fuori l'auto dal garage: da bollino nero, sempre la fascia tra le 17 e le 19.
VENERDÍ NERO Ad azzardare previsioni tanto precise è Waze, l'app che diffonde informazioni sul traffico generate direttamente dagli utenti. I calcoli sono basati sui dati rilevati nello stesso periodo del 2016, e dopotutto non serve un genio per immaginarsi come il tardo pomeriggio di venerdì 22 e sabato 23 dicembre, quando si mescoleranno tra di loro il rientro dei pendolari dagli uffici e la corsa al regalo dei ritardatari, saranno per gli automobilisti pomeriggi da incubo. Se non volete arrivare al cenone con i nervi ancora a fiori di pelle, usate il cervello. E prima di imboccare tangenziali o vie d'accesso alla città, pensateci due volte. La salute mentale viene prima di un regalo a regola d'arte.
IN UN MARE DI GUAI Waze stila anche la graduatoria dei centri urbani che durante i giorni che precedono il Natale andranno letteralmente in tilt. A Roma e Milano, come sempre, le prime posizioni. Curiosamente, tuttavia, a seguire il caos maggiore è previsto in capoluoghi di dimensioni invece medie, ma affacciati sul mare. Come Messina e Taranto, città dove il grado di imbottigliamento, rispetto a date più ordinarie, crescerà rispettivamente di 1,6 e 1,5 volte. Nella black list, anche Napoli (traffico superiore di 1,4 volte), Genova e Trieste (surplus del 10% di auto in movimento). In bocca al lupo a chi non avrà altra scelta, se non quella di respirare profondo, e accodarsi.