Tra la Capitale e Smart è amore eterno. Abbiamo guidato la citycar tedesca tra i monumenti di Roma. Di notte
ROME LOVES SMART Roma, che fascino. Roma, che traffico! Una città che è tutta da scoprire, anche per chi la abita da sempre. Ma una città, purtroppo, che a causa di una densità di auto che nemmeno un formicaio, a causa dell'abitudine dei romani di guidare come se non ci fosse un domani, quasi ti passa la voglia di visitare. Che peccato. Mai pensato, allora, di capovolgere la prospettiva, e di mettersi al volante una volta calato il sole? E quale alleato migliore, se non Smart Electric Drive? ForTwo, ForFour o ForTwo Cabrio, poco importa. Smart parla in romanesco stretto e non tarda a farsi capire dagli indisciplinati automobilisti locali. Le stelle sopra la testa, una biposto come guida turistica, un motore elettrico dietro il sedere. Adesso sì, Roma torna a stregare.
SMART2GO Tra la Città Eterna e Smart, fu amore a prima vista. Le sue proprietà di anguilla dell'asfalto, la sua proverbiale maneggevolezza, soprattutto il suo talento innato nell'individuare posteggi dove tutte le altre auto si rifiutano persino di provarci, ne hanno fatto il mezzo di spostamento che a Roma mancava. Tanto che la Capitale è la città del mondo con la più alta Smart-diffusione. A oggi ne circolano 170.000 esemplari, 600 dei quali affiliati al programma Car2Go. Già: dopo aver debuttato a Milano, il car sharing di Mercedes ha conquistato ben presto anche Roma, e proprio sulle sponde del Tevere incontra oggi il consenso maggiore.
SCOSSA FULMINANTE L'introduzione di Smart ForTwo Electric Drive (del 2007 la prima edizione) fu la classica ciliegina sulla torta. Maneggevole, scattante, ipercompatta, finalmente anche a zero emissioni. Dal 2017, con l'introduzione sul mercato di Smart ForTwo Cabrio Electric Drive, il quadro è completo. Smart è l'unico brand europeo a elettrificare la sua intera gamma, mentre Smart Cabrio è l'unica decapottabile full electric.
REPETITA IUVANT Prima di metterci in marcia ed esplorare la vibrante nightlife romana, un breve ripasso: ogni modello Smart Electric Drive si avvale di un propulsore elettrico da 82 cavalli (o 60 kW) e 160 Nm di coppia. Per la natura stessa di qualsiasi motore elettrico, la spinta massima è disponibile istantaneamente: Smart ForTwo Electric Drive accelera da 0 a 60 km/h in 4,9 secondi, meglio di Smart Brabus. Per ricaricare all'80% la batteria agli ioni di litio da 17,6 kWh (8 anni 0 100.000 km di garanzia) occorrono 6 ore da una comune presa domestica, oppure soltanto 3 ore e mezza tramite apposito wall-box. Un pieno di energia si traduce in un grado di autonomia di circa 160 km: poiché l'utente medio raramente percorre più di 30-40 km al giorno, significa che lo spinotto andrà collegato alla rete non più di due volte a settimana. Grazie ad Always On, l'app di serie per tutte le versioni, è infine possibile gestire la ricarica anche da remoto. Oltre a preimpostare il climatizzatore e a ripescare l'auto da un maxi-parcheggio in un batter d'occhio (funzione reminder).
PRONTI, SILENZIO, VIA Spazzolo anche l'ultima portata di carpaccio, un caffè al volo e sono pronto per abbandonare l'Hotel Butterfly e il suo giardino segreto all'interno del Guido Reni District, non lontano dal Maxxi e dall'Auditorium Parco della Musica. Sono di gusti tradizionali e scelgo una ForTwo, che per me resta la Smart per eccellenza. Imbocco lo stradello di uscita, due colpi di clacson per farmi largo tra coppiette e gruppi di amici che avanzano in senso opposto: Smart Electric Drive non fa rumore.
DAI "GAS" Roma by night diffonde magia ancor prima di aver messo le ruote in strada. Quando poi pesto sull'acceleratore, e in assoluto silenzio imbocco una Flaminia ancora trafficata, ma vivibile, un senso di euforia invade lo spazioso abitacolo biposto della mia citycar per una sera. La ripresa è bruciante, i cambi di corsia invisibili ai radar. E coi cristalli abbassati (il termometro sfiora i 30 gradi), il sibilo discreto dell'elettrico non interferisce coi rumori circostanti, aiutandomi a viaggiare all'unisono col flusso di veicoli. Mai abbastanza indulgenti con un forestiero...
GUIDA BORGHESE Breve sosta fotografica di fronte alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, poi destra tutta, verso l'ingresso di Villa Borghese. Come dite? Non posso transitare? Sbagliato, la Smart ED neutralizza qualsiasi Zona a Traffico Limitato. La suggestiva vegetazione del centralissimo parco capitolino è lieta di darci il benvenuto. Gufi e scoiattoli, del nostro passaggio si accorgono a malapena. E illuminati dai potenti anabbaglianti della Smart, gli alberi, le statue e gli specchi d'acqua sono ancora più romantici. Che pace.
AVE, SMART L'Obelisco del Quirinale, la Fontana di Piazza Colonna, la Statua Equestre di Vittorio Emanuele II che difende l'Altare della Patria. Il Centro storico e i suoi monumenti salutano il passaggio della Smart: non incontro ostacoli, mi godo il panorama come fossi in sella a una bici. Mi sento l'Ottavo Re di Roma. In preda a delirio di onnipotenza chiedo alla Smartina, a lei che conosce la città a memoria, di mostrarmi quello scorcio di cui tutti parlano, e a che al mio repertorio romano ancora manca. Detto, fatto: eccoci in un batter d'occhio in Piazza Cavalieri di Malta. Dal portone di accesso alla proprietà del Gran Priorato dell'Ordine, una fessura mostra la Cupola di San Pietro da una prospettiva speciale. Ma che città... Di notte, ai comandi di una Smart, Roma svela un lato ancor più fiabesco, da mozzare il fiato.
MAGIC PARKING Tutte queste emozioni mi hanno procurato sete. Smart ne sa una più del diavolo e mi porta dritto al Magic Bar, localino alla moda sul Lungotevere dove ristorarmi con un cocktail (analcolico, che credevate?) e ascoltare musica underground. Mezzanotte si avvicina, è martedì ma a Roma si fa festa ogni santo giorno dell'anno. Normale che il parcheggio sia merce rara, ma non per noi: a pochi metri dalla scalinata che conduce al bar, due auto in sosta lasciano liberi tre metri di asfalto. Normalmente, avrei desistito. Poi ritorno al presente, alla mia avventura in Smart: con 270 cm di lamiera, la mia citycar si infila in retro che è uno scherzo.
AUTONOMIA ROMANA Peccato, la scorribanda volge al termine. Prima però di tornare al Butterfly, ringraziare la mia ospite romana e sorseggiare l'ultimo drink (e stavolta un Mojito ghiacciato non me lo nega nessuno), tappa mangereccia all'Urban Store Mercedes-Benz, dove Smart mi ha riservato l'ultima sorpresa: che stile, è un vassoio di pasticcini ancora caldi. Perché non puoi dire di aver fatto serata, da queste parti, se non hai visitato una cornetteria e messo sotto i denti un dolce appena uscito di forno. Con lo stomaco pieno, rientro alla base. Ho percorso più o meno 30 km, ma 30 km assai "sporchi": frenate e ripartenze, sali e scendi, spegni-il-quadro-accendi-il-quadro. E la mia Smart, dicono gli strumenti, di birra ne avrebbe ancora per quasi 80 km. Peccato, domani, dover lavorare: Roma by night è tutta una scoperta, e la tentazione di "scappare" in Smart bussa suadente.