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Ricambi, prezzi su. Fiorisce il mercato nero dalla Cina


Avatar di Lorenzo Centenari, il 10/05/18

6 anni fa - Riparare l'auto costa sempre di più. Certi modelli in modo particolare

Ricambi auto, l'aumento dei prezzi alimenta il mercato nero dalla Cina

Riparare l'auto costa sempre di più, alcuni modelli in modo particolare. E il fenomeno del caro ricambi alimenta il mercato nero

CARO RICAMBIO Cara automobile, quanto mi costi. E non solo alla cassa del concessionario. A crescere a ritmi preoccupanti sono soprattutto le tariffe di riparazione, conseguenza diretta di un aumento dei prezzi dei ricambi originali. Secondo una ricerca DAT-Italia, azienda leader nell’elaborazione dati del settore automotive, nel 2017 il costo medio della componentistica e' salito in media di oltre il 3%. Il caro ricambi è generale, assumendo tuttavia proporzioni variabili a seconda del costruttore in esame.

UN AFFARE PER RICCHI Il report DAT-Italia calcola un incremento del costo dei pezzi di ricambio, rispetto al 2017, che spazia dal 3% circa per i modelli del Gruppo FCA a picchi fino al 14% a gravare sui proprietari di una Volkswagen. Sostituire il paraurti anteriore di una Panda incide per 241 euro, vale a dire il 3,4% in più su base annua. Rimpiazzare il faro posteriore destro di una Golf costa invece 222 euro, cioè il 14,2% in più rispetto a 12 mesi prima. Tutto dipende da marca, modello e componente.

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RINCARI NASCOSTI Più fortunati i proprietari di altri modelli assai popolari come Renault Clio, Ford Fiesta, Toyota Yaris, Peugeot 208 e Opel Corsa, auto la cui componentistica non ha nel 2018 ancora subito rincari. Spesso, tuttavia, la ragione risiede nel fatto che i listini erano già stati aggiornati negli anni precedenti: quella di essere risparmiati dal caro prezzi è solo un'illusione. Nel 2016 e 2017, Renault, Toyota e Peugeot hanno aumentato le tariffe dal 3-5% fino al 25%. Più lineari i ritocchini di Fiat: circa il 3% annuo.

E IO PAGO Riparare l’auto costa sempre di più. Sia alle compagnie assicurative, che pagano 4 miliardi di euro di danni alle cose, sia all'utente finale. Il fenomeno alimenta inoltre il mercato nero di pezzi rubati, parti non originali e spesso non omologate importate soprattutto dalla Cina. Negli ultimi anni, la frequenza e il monte sinistri (circa 2 milioni) è rimasto in realtà piuttosto stabile: secondo DAT-Italia, l’aumento dei prezzi dei ricambi si spiega perciò con la tendenza degli autoriparatori a sostituire, piuttosto che a riparare.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 10/05/2018
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