Crescono, al contrario, i furti di componenti interni come navigatori, fari a Led, volanti multifunzione. E le batterie delle auto ibride
AL LADRO! Fatta la legge, trovato l'inganno. Zoomando sul pianeta auto, fatto il lucchetto, trovato lo scasso. Quello dei furti di automobili è in realtà un problema vecchio come il mondo: prima dei veicoli a motore, rubavano i cavalli. E così come la società si è evoluta nel tempo, il crimine non è stato certo con le mani in mano, adeguando il proprio modo di agire allo stato dell'arte della tecnologia. Spesso, superandola. Se un tempo il target dei topi d'auto erano le autoradio, oggi sono i navigatori satellitari. Breaking news, oltre ad appetitosi fari a Led e remunerativi volanti multifunzione, nel mirino finiscono pure le batterie delle auto ibride. Decennio che vai, usanze che trovi.
BYE BYE CAR A fotografare il quadro dei furti d'auto nel nostro Paese è LoJack, società statunitense che si occupa di rilevamento e recupero di beni rubati. Ebbene, dall'indagine periodica sul fenomeno del "grand theft auto" emerge come in 10 anni il monte furti sia calato progressivamente, passando dai 166.215 del 2007 ai 108.090 dello scorso anno. Un dato confortante al quale si affianca tuttavia una statistica invece preoccupante: anche il ritrovamento di veicolo rubati è una retta in discesa. A oggi, meno della metà delle auto rubate torna nelle mani del legittimo proprietario (tasso di recupero del 44%, nel 2007 era del 53%). In particolare, trascorse 36 ore dal fattaccio, le possibilità di rinvenire la vettura si riducono drasticamente.
FURTI HI-TECH Il report di LoJack mette infine in luce un'altra tendenza, quella ovvero dei cosiddetti furti parziali di componenti interne alla vettura, abitudine accompagnata da tecniche sempre più sofisticate, spesso e volentieri in grado di eludere i sistemi di sicurezza progettati dalle Case stesse. Rottura del finestrino? Forzatura della serratura? Roba da ladruncoli della prima ora. Oggi i ladri professionisti si avvalgono di tecnologie innovative che a malapena lasciano traccia, come ad esempio il metodo della riprogrammazione della chiave: attraverso la connessione alle porte OBD (diagnostica a bordo) del veicolo, il ladro può generare una nuova chiave in meno di un minuto e avviare il motore come se nulla fosse. In alcuni casi, al moderno Arsenio Lupin bastano appena 15 secondi. Fra i furti elettronici più diffusi, citiamo inoltre quelli che prevedono l'utilizzo di jammer per neutralizzare anche i più complessi antifurto satellitari e la clonazione del trasponder di apertura delle porte. Dio ci salvi dai topi d'auto. E ci equipaggi del più sicuro, inviolabile e tecnologicamente avanzato strumento di difesa: un box auto. Non è uno scherzo. Pensateci.