PSA chiede ora a GM di restituire 800 milioni di euro: motori Opel più inquinanti del previsto e in ritardo sui target UE 2020
CRISI DI COPPIA Nemmeno il tempo di celebrare la luna di miele, che già scoppiano le prime scaramucce. Il matrimonio in questione è quello tra General Motors e il Gruppo PSA, protagonista tra primavera ed estate dell'acquisto da GM della divisione Opel/Vauxhall. A scatenare la crisi sarebbe stato invece il classico scheletro nell'armadio. Sotto forma, in questo caso, di emissioni di CO2. In poche settimane, i tecnici PSA avrebbero registrato come i motori Opel siano in realtà più inquinanti delle aspettative, tanto da dover rivedere i piani di efficientamento dell'intero parco propulsori. Morale: ora PSA chiede a GM un ingente rimborso. 600-800 milioni di euro, degli 1,3 miliardi di euro spesi per l'operazione. In sostanza, la metà di quanto scucito per acquisire Opel.
VALORI MASCHERATI Più in concreto, PSA accusa GM di aver fornito, durante la due diligence che precedette l'accordo definitivo, una rappresentazione deformata della strategia Opel di progressiva riduzione delle emissioni. Una traiettoria temporale sulla base della quale il Gruppo francese aveva programmato i propri sforzi tecnologici e finanziari, e che in seguito a un'analisi più approfondita andrebbe ora rivista pesantemente.
GRANE IN VISTA Stando alle fonti, PSA non avrebbe ancora intrapreso un'azione legale, ma avrebbe intenzione di farlo se non si raggiungerà un accordo economico in merito. D'altra parte, gli obiettivi sulla riduzione di CO2 imposti dall'Unione Europea per il 2020-2021 sono rigidi, e il Gruppo PSA non può permettersi di arrivare lungo coi tempi. Pena, quella di vedersi infliggere gravose multe dalla UE per ogni grammo di CO2 in eccesso. Da una media di 130 g/km di CO2, entro tre anni il target scenderà infatti a quota 95 g/km di CO2. O saranno dolori. Il valore limite potrà essere raggiunto dalla gamma Opel solo a fronte di investimenti massicci. Quantificati da PSA stessa in oltre mezzo miliardo di euro. O l'esistenza stessa del marchio, avvisano dalla Francia, potrebbe essere seriamente messa repentaglio. Vediamo che accade.