Nissan Italia si allea con Enel Energia e Istituto Italiano di Tecnologia: mobilità condivisa a zero emissioni e colonnine Vehicle-to-Grid
E-COCKTAIL Nissan MOV-E, ovvero: come ti mescolo nello stesso shaker il car sharing, l'auto elettrica e il welfare aziendale. Dall'unione dei cervelli e dei capitali di Nissan Italia, Enel Energia e Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, ecco a voi un progetto talmente innovativo da fare scuola. E infrangere ogni muro, tranne uno: la Legge. Tra poco il perché.
WIN-WIN SITUATION Non che il car sharing sia una novità assoluta, nè il car sharing che sfrutta un parco di auto elettriche. Basta avventurarsi nel traffico di Roma e Milano, per individuare le maggiori iniziative private. La joint venture tra Nissan, l'IIT e il principale provider italiano di energia ha semmai il merito di aver introdotto sul suolo nazionale il principio della ricarica Vehicle-to-Grid. Le due colonnine inaugurate oggi stesso nei piazzali del Centro di ricerca genovese sono infatti abilitate allo scambio di energia bilaterale: dalla rete alle batterie della vettura, ma anche viceversa, dall'accumulatore di bordo alla rete. O griglia, appunto (grid). Con vantaggi sia per il graticcio elettrico pubblico, che grazie al flusso proveniente dalle batterie delle auto (qualora ovviamente il fenomeno assumesse proporzioni massicce) ritroverebbe più facilmente il punto di stabilità nei momenti di massima richiesta, sia per il donatore stesso, che vedrebbe remunerato il proprio contributo energetico individuale. Una sorta di modello sharing economy declinato in salsa energia.
UNA LEAF NEL TASCHINO Nissan MOV-E si avvale per ora di due Nissan Leaf 100% elettriche, due stazioni di ricarica Vehicle-to-Grid (V2G), inoltre di una App denominata Glide (Flusso) attraverso la quale i dipendenti dell'IIT possono gestire il servizio di car sharing loro rivolto anche via smartphone. Un paio di clic, e una Leaf carica come una molla è pronta a scendere fino in riva al mare attraversando indisturbata il centro storico di Genova: già, perché in qualità di zero emission vehicle, la Leaf ha libero accesso alle ZTL.
MIOPE LEX, SED LEX Tutto molto bello e affascinante, però... C'è un però. Il quadro legislativo italiano ancora non autorizza la bidirezionalità della ricarica. Un'auto elettrica può ricevere energia dalla rete, ma non ancora può cederla. I totem Enel sistemati ai piedi dell'IIT funzioneranno dunque in un solo verso (Grid-to-Vehicle) ancora per un po'. Un peccato, dal momento che la tecnologia è bell'e pronta e in altri Paesi europei, vedi Danimarca e Gran Bretagna, Nissan e la stessa Enel Energia hanno già avviato progetti del genere, e con successo. La preghiera è che la burocrazia si faccia prima o poi da parte, e che le istituzioni comprendano i benefici che l'auto elettrica è in grado di generare non solo in chiave mobilità e inquinamento, ma anche in termini di risparmio energetico tout court.
ZERO EFFETTI COLLATERALI D'altra parte, non è forse vero che l'auto trascorre gran parte della giornata ferma in sosta? Non è forse il momento di considerare l'auto a zero emissioni, a sua volta, come un caricabatterie su quattro ruote? Da Enel Energia assicurano tra l'altro come il processo di reverse flow non influenzi in alcun modo l'aspettativa di vita degli accumulatori. La tecnologia V2G si fonda infatti su una serie costante di microcariche alternate a microscariche, per un diagramma di flussi che si invertono assai prima che il ciclo di carica arrivi al capolinea. Per averne la conferma, non resta che attendere qualche anno, e solo allora misurare lo stato di salute delle batterie che equipaggiano le due Leaf in dotazione al progetto Nissan MOV-E. Ma il discorso, almeno in linea teorica, convince. Proprio come la miopia dei nostri amministratori, al contrario, indispettisce.