I giorni scorsi l'annuncio ufficiale. A partire da aprile, 6 mesi di solidarietà per 1.582 dipendenti su 1.683. E ora che succede?
L'ARIA CHE TIRA Spirano sullo stabilimento Maserati di Grugliasco venti di crisi, e - ahimé - non è una novità. L'annuncio ufficiale alle Rsu aziendali, da parte dei vertici del Gruppo FCA, dell'introduzione a partire dal mese di aprile del regime di solidarietà per la quasi totalità dei dipendenti, 1.582 su 1.683, contribuisce a schiacciare ulteriormente verso il basso le quotazioni di una fabbrica (e di un'azienda) che in realtà non manda segnali di espansione occupazionale ormai da qualche tempo.
CIGO-LAMENTI Il contratto di solidarietà che dal mese prossimo interesserà i lavoratori Maserati segue a stretto giro di posta la Cassa integrazione ordinaria, istitituto al quale il Tridente attinge ultimamente in modo strutturale: nel corso del 2017, a Grugliasco i dipendenti hanno scontato 62 giorni di Cigo su 220 giorni lavorativi, mentre nel 2018 il monte ore (calcolando anche la tranche in programma per fine marzo) ha già raggiunto quota 30 giorni (su 63). La continuità, da queste parti non è il piatto forte.
EPPUR SI VENDE Dopo Mirafiori, nemmeno l'ex sito Bertone di Grugliasco ("casa" delle berline Ghibli e Quattroporte) viene quindi risparmiato dalle politiche difensive Maserati, un marchio che nel 2017 ha registrato un incremento a due cifre delle vendite globali (51.000 unità, il 22% in più rispetto al 2016), ma che da Ghibli e Quattroporte ha in realtà ricevuto delusioni. "Colpa" soprattutto della flessione del mercato cinese, dalla burocrazia sempre più ostile nei confronti delle importazioni di beni di lusso.
PROIEZIONI Quali scenari, ora, attendono la gamma Maserati e il proprio bacino di lavoratori? Coi programmi futuri in naftalina e l'unica certezza di un semestre a ritmi forzatamente ridotti, su Grugliasco pende la spada di Damocle delle strategie FCA. Una volta che le odierne generazioni di Quattroporte e Ghibli guadagneranno la pensione, chissà che ne sarà delle linee di montaggio. Già, perché il "mini-Suv" Maserati annunciato da Sergio Marchionne per il 2020 verrà assemblato con ogni probabilità a Cassino. Grugliasco merita nuova linfa, e non il limbo.