I sindacati lanciano l'allarme: mancano investimenti. Ieri sciopero per la cassa integrazione prevista da 15 dicembre a 7 gennaio
DA TORINO A MODENA Quale sarà il futuro produttivo di Maserati? Questa la principale domanda che scuote gli animi dei lavoratori di Fiat Chrysler Automobiles dello stabilimento di Grugliasco e dello stabilimento di Modena. Dopo le "vacanze forzate" per gli operai di Melfi, a causa del calo vendite di Fiat Punto, la preoccupazione sale anche negli altri siti del Gruppo.
RILANCIO INCOMPIUTO I numeri di vendita per Maserati sono stati ottimi per il primo semestre del 2017, con un incremento raddoppiato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo risultato è stato possibile grazie al grande successo del SUV premium Maserati Levante lanciato nella primavera 2016 e prodotto presso lo stabilimento di Mirafiori. Anche per la Levante, però, c'è aria di flessione visto che si è passati da 3.377 unità/mese, media dei primi mesi dopo il lancio nel 2016, a 2.925 unità/mese nel primo semestre 2017, fino a 1.850 unità/mese di media dell'ultimo trimestre dell'anno 2017. Questa tendenza al ribasso investe anche lo stabilimento di Grugliasco, quello dove vengono prodotte Maserati Ghibli e Quattroporte. I numeri, in questo caso, sono passati da 36.071 unità del 2014a 20.400 circa previste per il 2017. Un calo produttivo, insomma, non in linea con le previsioni ottimistiche per il secondo semestre 2017 rilasciate dal Gruppo FCA.
LA VOCE DEISINDACATI I metalmeccanici della Cgil confermano il trend non positivo degli ultimi mesi: "Il punto è che i volumi sono in calo, e dal punto di vista industriale – dichiara Federico Bellono, segretario della Fiom di Torino – non c’è traccia di nuovi investimenti. Per questo abbiamo chiesto di incontrare la sindaca Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, per avviare un confronto urgente a fronte di una situazione carica di incertezze per il torinese".
SCIOPERO Anche Michele De Palma, segretario nazionale e responsabile automotive Fiom, è intervenuto in merito: "La Fiom è in campo per il futuro occupazionale dei lavoratori di FCA. A Pomigliano abbiamo promosso l’incontro dei lavoratori con le istituzioni e i parlamentari. A Torino abbiamo chiesto l’apertura di un confronto al Comune e alla Regione. E a Modena abbiamo indetto uno sciopero che ha ottenuto il 100% delle adesioni". Lo sciopero è andato in scena ieri davanti ai cancelli dello stabilimento di Modena, dove per 4 ore i lavoratori si sono fermati in risposta alla cassa integrazione prevista dal 15 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018, ferie comprese. "Il tempo delle promesse è finito – ha rincarato De Palma –, è urgente che il Ministero dello sviluppo economico intervenga, convocando un tavolo sul settore automobilistico per affrontare le problematiche e le prospettive di un settore strategico come l’automotive. Sia dal punto di vista industriale, sia da quello occupazionale".
NUOVO SUV Si auspica che per far fronte a questa perdita produttiva, che danneggia gli operai di FCA e lo stesso Gruppo, si dia vita ad un lontano progetto solo sussurrato: un nuovo SUV compatto sotto il logo del Tridente su base Alfa Romeo che ora avrebbe tutte le potenzialità per avere grande successo.