La nuova disposizione è già attiva in Friuli e in Trentino. Presto controlli ai dispositivi a bordo anche nel resto d'Italia?
QUA LO SMARTPHONE Non ci stancheremo di ripetere quante e quali gravi conseguenze comporta l'abitudine di maneggiare il cellulare mentre siamo al volante. Dei rischi dovuti alla distrazione da telefonata in corso, peggio ancora da digitazione sms o post sui social, anche la Polizia stradale è consapevole. E proprio alla luce di un fenomeno in espansione, di una dipendenza a causa della quale le persone perdono addirittura la vita, ecco la misura ad hoc. Incidente grave, accesso al dispositivo del conducente. Per escludere (o avvalorare) che il sinistro sia stato favorito dalla perdita di attenzione.
FRIULI DOCET Dopo il caso scuola del Friuli-Venezia Giulia, regione a statuto speciale sulle cui strade le pattuglie, su input delle procure di Trieste e Pordenone, già sono autorizzate a procedere al momentaneo ritiro dello smartphone o del tablet del guidatore, ora anche la procura di Trento emana una circolare con oggetto le distrazioni tecnologiche alla guida. Agli organi di vigilanza toccherà in particolare verificare dove si trovino eventuali dispositivi dopo l'incidente: ad esempio, nel caso in cui il telefonino sia caduto sul tappetino tra i pedali, scatterà il controllo.
OCCHIO ALLO STORICO CHIAMATE L'autista coinvolto in un incidente con lesioni a persone dovrà dunque collaborare con gli agenti, e su esplicita richiesta, mostrare il proprio cellulare. La cronologia delle conversazioni e degli accessi ad applicazioni social o di messaggistica testimonierà, limitatamente all'infrazione dell'uso improprio di dispositivi mobili durante la guida, l'innocenza o la cattiva condotta del diretto interessato.
INSERIRE IL PIN Più nello specifico, le forze dell'ordine verificheranno se il dispositivo è acceso, se il vivavoce è regolarmente connesso e se sul display appaiono messaggi di testo parzialmente digitati o altri elementi. Il cellulare dovrà restare acceso e posizionato in modalità aerea. Anche il codice Pin per lo sblocco del sistema operativo dovrà essere fornito dall'autista.
PROTESTARE NON CONVIENE La prassi si svolgerà direttamente sul luogo dell'incidente. Se l'automobilista si rifiuta di consegnare lo smartphone, ecco scattare la perquisizione personale e il sequestro forzoso dell'apparecchio. Per chi avesse la coda di paglia, più saggio insomma ammettere le proprie responsabilità, e non aggravare ulteriormente un quadro di per sé già problematico. Perché qualsiasi forma di resistenza verrebbe messa a verbale, complicando le chance di vedere la propria patente rimanere intatta.
IL CASO RAVENNA Il provvedimento adottato dalla Polizia friulana e trentina non è tuttavia una innovazione assoluta. A Ravenna, già i mesi scorsi i Vigili Urbani avevano sposato un modus operandi del tutto simile. Cresce la sensibilità delle Forze dell'ordine verso la piaga della distrazione digitale. E dalle realtà locali, la linea della severità è auspicabile prenda a contagiare il Paese da Nord a Sud.