Il rapporto ACI-ETSC: statistiche in peggioramento, anche in Italia. Sticchi Damiani: con nuovo Governo auspico riforma del Codice
UN SILENZIOSO DISASTRO Quanto si muore sulle strade europee? Tanto. Ma quel che è peggio, è che la strage non accenna a perdere di intensità. In tutta Europa, ogni settimana 500 persone perdono la vita in incidenti stradali, come se ogni settimana precipitasse dai cieli dell'Unione un Boeing 747 a pieno carico. Con la differenza che un disastro aereo fa notizia. Mentre un singolo sinistro trova eco semmai sulle pagine dei quotidiani locali. Eppure, la morte di un automobilista, un motociclista, un autotrasportatore, pesa quanto quella del passeggero di un Jumbo.
NUMERI ALLA MANO Nel 2017 le statistiche contano in tutta Europa 25.250 vittime per incidenti, con una riduzione di appena il 2% rispetto all’anno precedente. Per raggiungere l’obiettivo comunitario 2020 di un numero di morti inferiore del 50% rispetto al 2010, secondo la tabella di marcia il calo medio annuo dovrebbe ammontare al 6,7% di decessi. I dati in dettaglio sono contenuti nel Rapporto presentato dall'ETSC (il Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale) e diffuso nel nostro Paese dall’ACI, membro del Consiglio stesso. Non brilla nemmeno l’Italia: nell'ultimo anno, le vittime sono cresciute dell’1,6%.
CODICE CHIAMA RIFORMA In Europa l'epidemia di vittime della strada è resiliente ad ogni cura, tanto che negli ultimi quattro anni non si registrano miglioramenti significativi. Per la prima volta da quando esiste, l’ETSC non assegnerà perciò ad alcun Paese il premio annuale per i progressi verso una mobilità responsabile. “Con il Governo finalmente insediato – dichiara Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – va rafforzato l’impegno di tutti verso la sicurezza stradale: il nuovo Codice della Strada sarà presto nell’agenda parlamentare e può rappresentare il punto di svolta”.
LOTTA ALL'EMERGENZA “Se due aerei passeggeri cadessero ogni settimana in Europa – afferma dal canto suo Antonio Avenoso, direttore esecutivo ETSC - la risposta pubblica ed istituzionale sarebbe immediata. Di fronte a 500 morti sulle strade ogni sette giorni, i singoli Governi devono aumentare i propri sforzi per migliorare in mesi, e non in anni, la sicurezza della circolazione. Servono misure urgenti per arginare le principali cause di morte e lesioni gravi. A cominciare da eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, distrazione e mancato uso delle cinture di sicurezza".