Fonti asiatiche insistono sull'interesse del Gruppo coreano. Hyundai si affretta a smentire, nel frattempo il titolo spicca il volo
FLIRT ESTIVI È ormai tempo di vacanze, dilaga il fenomeno del corteggiamento. Tra esseri umani di sesso opposto, ma anche tra Gruppi industriali di diversa nazionalità. Se tre indizi fanno una prova, allora il flirt tra Hyundai ed FCA non è più fanta-mercato, bensì una ipotesi più che concreta. Perché non è la prima volta, nel corso degli ultimi 8-9 mesi, che la stampa asiatica riporta voci - non ufficialmente confermate - di un interesse del colosso coreano per il Gruppo italo-americano, ormai sgravato di debiti e sempre più redditizio anche sul piano finanziario.
SMENTITA HYUNDAI Stavolta la fonte è l'autorevole Asia Times, il cui report cita il Ceo di Hyundai Motor Chung Mong-koo e le sue intenzioni di attendere una svalutazione del titolo FCA per formulare definitivamente la proposta di acquisizione. L'offerta verrebbe lanciata tra l'estate 2018 e il mese di maggio 2019, quando l'assemblea degli azionisti di FCA Group celebrerà il passaggio di consegne tra Sergio Marchionne e il suo successore al timone dell'incrociatore internazionale. Hyundai nega tutto, ma la presunta relazione è ormai sulla bocca di tutti. E il gossip vende.
FESTEGGIA PIAZZA AFFARI Nel frattempo, le indiscrezioni di una inedita partnership Hyundai-FCA ha sospinto verso l'alto il titolo Fiat Chrysler, che alle 10 di stamattina 29 giugno ha superato quota 17 euro, realizzando un guadagno del 5,5%. La smentita da parte di Hyundai ha poi raffreddato gli spiriti, riportando le azioni FCA a un valore, alle 16 del pomeriggio, di 16,3 euro (+2,1%). Si sa, il mercato azionario è fortemente emotivo, e a scatenare le contrattazioni spesso sono sufficienti voci di corridoio. Nei prossimi giorni, settimane o mesi, le riserve si scioglieranno: o Hyundai Motor si farà avanti o, al contrario, la trattativa naufragherà ancora prima di cominciare.
QUESTO MATRIMONIO S'HA DA FARE Una scalata della superpotenza di Seoul alla governance FCA avrebbe in ogni caso senso, e per una serie di ragioni: mentre i coreani metterebbero le mani su una gamma prodotti diversificata e di alta qualità, allo stesso tempo Fiat Chrysler accederebbe alle risorse economiche e alle materie prime di cui dispone la multinazionale dell'Estremo Oriente, ramificata anche nel settore dell'acciaio (Hyundai Steel). Non ultimo, FCA muoverebbe passi avanti sull'idrogeno, soluzione nella quale Hyundai è pioniere. Perché, insomma, non avvalorare affascinanti rumors?