Sotto accusa negli Usa, il Gruppo si prepara a pagare una super multa. Nel frattempo, accusa la stampa tedesca di danneggiamento
DIESEL NIGHTMARE Ricordate il Dieselgate e il suo inquietante effetto domino? Se per buona parte del pubblico lo scandalo sulle emissioni truccate è solo un ricordo, per Daimlerla vicenda è (ahimé) ancora di massima attualità. La giustizia Usa, presto si pronuncerà. E in caso di condanna, in termini economici e non solo le conseguenze potrebbero essere di portata non esattamente trascurabile.
EXCUSATIO NON PETITA... A tornare sull'argomento è stata i giorni scorsi la stampa tedesca: la rivista Bild am Sonntag ha pubblicato alcuni documenti ufficiali attraverso i quali il board del Gruppo Daimler avrebbe condiviso con gli azionisti le proprie preoccupazioni per una multa di dimensioni "monstre". Una sanzione di portata miliardaria. Non sarebbe un caso, secondo Bild, che una parte degli utili generati dall'esercizio 2017, oltre ad essere trasformato in bonus dipendenti (5.700 euro) e dividendo (3,65 euro per azione), sia stata accantonata per far fronte ad eventuali spese per contenziosi. La cifra messa da parte ammonterebbe a 2,1 miliardi di euro.
OBIEZIONE Sulla vicenda dei documenti trafugati dalla Bild, la stessa Daimler tiene tuttavia a chiarire. Affidando a una nota ufficiale la propria posizione in merito. "I documenti in possesso della testata in questione - recita la nota - sono stati selezionati e pubblicati col chiaro obiettivo di danneggiare Daimler e i suoi 290.000 dipendenti. Abbiamo pienamente cooperato con le autorità USA per più di due anni, dimostrando completa trasparenza. Le autorità conoscono questi documenti e non è stata mossa alcuna denuncia. Non commenteremo ulteriormente i dettagli dell’indagine in corso, in quanto abbiamo concordato con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di mantenere la più stretta riservatezza. Una completa descrizione e spiegazione delle procedure legali e relative valutazioni dal punto di vista Daimler - conclude - possono essere trovati nell’Annual Report 2017".
TUTTO EBBE INIZIO... Breve riepilogo della vicenda Dieselgate, sponda Daimler. Dopo il polverone sollevato da Volkswagen, lo scorso maggio toccò al colosso di Stoccarda finire nell'occhio del ciclone. Negli Stati Uniti, la Stella è tutt'oggi sotto indagine per aver "ritoccato" i valori delle emissioni nei motori diesel delle proprie vetture. La vicenda ebbe inizio i primi mesi dello scorso anno: campanello d'allarme, alcune difficoltà riscontrate nell'omologazione di diverse vetture Mercedes Model Year 2017.
C'È QUALCOSA CHE NON TORNA L'azione legale, aperta al tribunale dell'Illinois, pare fosse stata promossa da un proprietario che riteneva ingannevoli e falsi i valori certificati da Mercedes. Come riportammo anche allora, secondo l'accusa le emissioni prodotte dai modelli incriminati supererebbero di 19 volte il limite massimo consentito per legge, e addirittura di 65 volte in caso di temperature inferiori ai 10°.
FUOCO AMICO Per Daimler, le cose si complicarono ulteriormente quando i procuratori tedeschi, in coordinamento coi colleghi americani, chiesero e ottenero un mandato di perquisizione di 11 sedi del Gruppo anche in madrepatria. Daimler fu così costretta a contattare uno studio legale che rappresentasse i proprio dirigenti nei colloqui con gli inquirenti. Un caso complesso, insomma. Dal quale l'imputato, che si professa innocente, spera ancora di uscirne indenne. Preparandosi però anche al peggio.