La misura servirà a ridurre smog e dipendenza dal petrolio. L'obiettivo è uno share del 20% di auto ricaricabili entro il 2020
QUOTE VERDI In principio, la scadenza era al 2018: la quota individuata, quella dell'8%. Poi è successo che la maggior parte delle Case ha lamentato forti ritardi nella formulazione di un programma di elettrificazione dei propri volumi di vendita in loco. E così il Governo cinese ha aggiustato il tiro: la nuova deadline è il 2019, anno per il quale il mercato del Dragone dovrà assorbire modelli elettrici o ibridi plug-in nella misura del 10%. Un anno dopo, nel 2020, lo share dovrà crescere fino al 12%. Sulla strada di un obiettivo ambizioso, un progetto che parla di una fetta di auto green del 20% entro la data del 2025.
EXIT STRATEGY La Cina a quattro ruote è afflitta da due enormi problemi, tra loro concatenati: un tasso di inquinamento alle stelle, soprattutto dalle parti delle grandi metropoli, e una dipendenza dai combustibili fossili di importazione che prima o poi dovrà essere neutralizzata, o quantomeno ridotta in modo sensibile. Ecco perché laggiù il Ministero dell'Industria e della Tecnologia si è mosso nella direzione di una progressiva metamorfosi del parco auto circolante, gigantesca massa critica al limite del collasso che oggi conta 200 milioni di veicoli alimentati a benzina e gasolio. Ma il target dell'8% di quota entro il 2018 è stato giudicato dai costtuttori esteri e locali come irrealizzabile. Da qui la proroga al 2019, ma con una soglia minima rivista di due punti percentuali. Dovrà osservarla chi costruisce o esporta in Cina almeno 30.000 veicoli l'anno.
A LETTO CON IL NEMICO Ora i colossi occidentali hanno maggiore margine di manovra, ma affinché la curva delle vendite di modelli a propulsione alternativa cresca in modo esponenziale, nemmeno Gruppi del calibro di Volkswagen, Ford e General Motors potranno fare a meno di stringere alleanze con le Case auto indigene. E se Wolfsburg ha di recente siglato un accordo con la statale Jac Motors, marchio particolarmente forte nel settore delle vetture elettriche e ibride ricaricabili, l'Ovale Blu ha battezzato come testa di ponte la Anhui Zoyte Automobile, società con la quale in agosto ha firmato un protocollo d'intesa ad alto voltaggio. La Cina è sempre più vicina, anche la Cina che viaggia a batterie. Ormai, è a portata di "prolunga".