"Veloce come il vento" si aggiudica 6 statuette tra cui quella di "miglior effetti digitali"
GRANDI PREMI Chi di voi ha visto il film Veloce come il Vento con Stefano Accorsi? Se non lo avete ancora fatto vi invito a farlo. Non siete ancora convinti? Sappiate, allora, che il film girato da Matteo Rovere, ha appena vinto il David di Donatello 2017.
METODO STANISLAVSKIJ 16 le candidature, 6 le statuette assegante. Il riconoscimento più prestigioso, manco a dirlo, è andato ad Accorsi come "miglior attore protagonista". Sappiate che per interpretare il personaggio di Loris De Martino (ex pilota tossicodipendente) è dovuto dimagrire più di 10 kg.
GRANDE SQUADRA Le altre statuette sono andate a Michele D'Attanasio come "miglior autore della fotografia", poi al “miglior suono” e ai “migliori effetti digitali”. Non sono mancati riconoscimenti anche a Luca Mazzoccoli come “miglior truccatore”, mentre il premio come “miglior montatore” è andato a Giovanni Vezzosi.
LA TRAMA Ispirato alla storia di Carlo Capone, ex pilota di rally italiano, Veloce come il vento racconta, la storia della 17enne Giulia De Martino, promessa del campionato Gt e del fratello minore Nico, prima abbandonati dalla madre e improvvisamente orfani a causa della morte del padre dopo una corsa. Giulia deve vincere per riuscire a salvare la casa ipotecata dal padre per trovare i soldi per partecipare al campionato. Quando il padre muore, Giulia viene abbandonata da tutti, unica eccezione il vecchio meccanico Tonino.
LE MITICHE PEUGEOT Agli appassionati sono dedicate le varie Lamborghini, e le Ferrari del vero campionato Gt italiano che duellano testa a testa tra i cordoli delle piste di Monza, di Imola, di Vallelunga. Non manca la Peugeot 205 Gti e l’indimenticabile inseguimento tra le vie di Imola. Per finire con la mitica Peugeot 205 Turbo 16 – arrivata direttamente dal Musée de l'Aventure Peugeot di Sochaux – protagonista di una corsa clandestina tra i Sassi di Matera.
ANCHE ANDREUCCI Ultima chicca: a fare da controfigura ad Accorsi nei passaggi più impegnativi e tecnici è stato niente meno che il campione italiano rally Paolo Andreucci. Dettagli, gli appassionati lo sanno, che da soli valgono la visione della pellicola.