Completata la messa in strada delle 4.000 biciclette previste dall'accordo col Comune. Ofo è il primo servizio di bike sharing a flusso libero
CASO RISOLTO Un "giallo" ambientato tra le vie e i marciapiedi di Milano. No, non è un best seller di Andrea Camilleri. Bensì il colore di un modello di bici che d'ora in avanti i milanesi incontreranno sempre più spesso. La cinese Ofo e il Comune di Milano hanno oggi completato la posa in strada delle 4.000 biciclette previste dal progetto di bike-sharing che il capoluogo lombardo, ma non solo, abbia mai vissuto sulla sua pelle. Già, Ofo è un servizio tutto nuovo: non fosse altro perché è la prima piattaforma al mondo di bike-sharing a flusso libero, senza stalli o rastrelliere dedicate.
LIBERI DI PEDALARE Cuore pulsante di Ofo è l'applicazione (per device Apple ed Android) attraverso la quale i cittadini possono prenotare, individuare e sbloccare a piacimento la propria bicicletta e muoversi in libertà nel centro urbano, abbandonando il mezzo (una volta scaduto il noleggio) dovunque il regolamento locale lo consenta. In funzione da settembre, il servizio entra ora a pieno regime: chi già fosse iscritto al programma, fino al 31 ottobre potrà ancora montare in sella gratis approfittando della promozione di lancio "I'm Free". Dal 1° novembre, Ofo scalerà invece dalla vostra carta di credito l'importo standard corrispondente al tasso di utilizzo: 20 centesimi i primi 30 minuti, 30 centesimi i successivi 30 minuti, infine (superati i 60 minuti di comodato) 50 centesimi ogni mezzora. In caso di affitto della bicicletta per una giornata intera, il forfait sarà di 5 euro. In nessun caso è invece previsto un deposito preliminare.
CINESINI ALLA RISCOSSA Numerosi i milanesi che già hanno preso confidenza con le bicilette gialle di Ofo, azienda cinese fondata nel 2014 da Dai Wei, con oltre 10 milioni di biciclette e 200 milioni di utenti unici in 180 città di 16 paesi. Su Ofo ha messo gli occhi nientemeno che il colosso Alibaba. Mentre in Europa, solo la cittadina britannica di Cambridge ha preceduto Milano nell'accordo di fornitura. Dicevamo: nel corso del primo mese "in giallo”, gli Ofo bikers hanno già percorso oltre 319.000 tragitti per le vie del capoluogo lombardo, per un totale di oltre 325.000 km. L’equivalente di 8 volte il giro della Terra, oppure 570 volte il tragitto Milano-Roma. In termini di sostenibilità, i risultati sono concreti: per coprire la stessa distanza in auto, si sarebbero resi necessari 26.000 litri di carburante. Grazie alle Ofo bike, sono già state quindi risparmiate oltre 80 tonnellate di C02.
BIKE FRIENDLY CITY"Milano è ormai matura per un nuovo bike-sharing senza stalli - afferma il sindaco Giuseppe Sala durante la cerimonia di presentazione del progetto -, il nostro è dopotutto l'unico Comune in Italia che aderisce al C40, organizzazione di città del mondo che si confronta sui problemi ambientali. Milano sorge in una piana senza vento, chiusa dall'arco Alpino, e come accade in questi giorni, capita talvolta di dover ricorrere a blocchi del traffico. Allo stesso tempo, Milano ha il vantaggio di non avere strade in salita e dimensioni abbastanza compatte da nominarla città bike friendly. Incentivando il corretto utilizzo di questi mezzi - conclude Sala - promuoveremo una mobilità a minor impatto ambientale e contribuiremo alla riduzione del numero di mezzi pro capite".
ALLA BERSAGLIERA! E se i milanesi hanno vinto la diffidenza, e sono saliti con entusiasmo sulle Ofo a loro disposizione, parte del merito va anche al design stesso delle bici: robuste e confortevoli, le Ofo bike sono equipaggiate di cambio Shimano Nexus a tre rapporti, coperture piene antiforatura, comode manopole con campanello integrato, ruote a raggi e sella morbida e regolabile che limitano le vibrazioni tipiche dei percorsi dissestati. Pedalare per Milano anche al buio non sarà un problema, grazie alla luce anteriore alimentata con dinamo Panasonic al mozzo e a quella posteriore lampeggiante, alimentata a energia solare. La geometria del frame (distanze e angoli tra sella, sterzo e pedali), oltre a rendere la bicicletta versatile, agevola le svolte strette, i cambi di direzione e le inversioni a U, evitando la spiacevole vicinanza tra ginocchia e sterzo. Completa la scheda tecnica della Ofo bike la quasi totale cablatura dei cavi all’interno del frame.
LINEA DURA CONTRO GLI ABUSIVI Ricapitolando: usare Ofo è facile come bere un bicchiere d'acqua. Basta scaricare l’app, geolocalizzare la Ofo bike più vicina attraverso la mappa integrata e sbloccare lo "smart lock" scannerizzando il suo QR code, o quello posizionato sul parafango posteriore: l’app terrà conto in automatico del tragitto percorso e dei minuti di utilizzo. Giunti a destinazione (mi raccomando...), parcheggiare la bici in un punto che non sia di intralcio agli altri passanti e richiudere lo smart lock, lasciando così la bici a disposizione dei futuri Ofo riders. Un avviso di fine corsa informerà l’utente sui costi e fornirà un resoconto circa i chilometri percorsi e le calorie bruciate. Proprio in merito all'usanza di alcuni ciclisti di posteggiare in modo selvaggio, il Comune ricorda come si possa parcheggiare in strada solo dove non c'è divieto, e sul marciapiede solo negli stalli. Presto, un ebook verrà reso disponibile come pronturario del codice comportamentale. A chi "sequestra" la bici posteggiandola in aree private, l'app non solo applica penali, fino a bannarlo in modo definitivo, ma anche collabora con le Forze dell'ordine per l'applicazione delle sanzioni ordinarie. Ai ciclisti virtuosi, al contrario, Ofo dispenserà speciali premi.