Sarà (anche) elettrica e più spaziosa, grazie al nuovo pianale. E lo stile arriva dalla Volvo concept 40.2
L'ANNO DELLA SVOLTA Se il 2017 è stato l'anno della Volvo XC40 e il 2018 vedrà uscire le nuovo Volvo V60 e e S60, il 2019 sarà un anno di svolta. In primis per il lancio del primo modello 100% elettrico, derivato dalla 40.2, poi per la presentazione della nuova V40. Che dall'elettrificazione della gamma non sarà immune, secondo le linee guida annunciate dalla Casa nell'estate scorsa.
FATE SPAZIO La nuova V40 nascerà su un pianale condiviso con la XC40: nome in codice CMA (Compact Modular Architecture). Questo permetterà alla compatta svedese di guadagnare un pizzico di abitabilità in più rispetto al passato e, magari, rispetto alle dirette concorrenti tedesche. Cosa ancor più importante, però, la nuova piattaforma le permetterà di accogliere differenti forme di elettrificazione: dall'ibrido plug-in all'elettrico integrale, come previsto per la XC40.
SU PIU' LIVELLI La berlina elettrica derivata dalla 40.2, giurata rivale della Tesla Model 3, lancerà un approccio modulare. Monterà, cioè, batterie di differente potenza e capacità, garantendo livelli di autonomia e prestazioni crescenti nelle differenti versioni, per servire una clientela il più possibile varia. Sarà un modello a sé stante, ma è possibile che Volvo intenda replicare questo approccio anche sulle future versioni elettriche di modelli già esistenti. Compresa la V40?
NTERNI Presto per dirlo, anche perché tanti mesi ci separano ancora alla presentazione della seconda generazione della Volvo V40. Che, già sappiamo, avrà un design strettamente imparentato con quello della Volvo 40.1 concept – la Casa svedese disse lo stesso per la XC40 nei confronti della 40.1 Concept, ed è stata di parola.
MOTORI Quanto ai motori, al di là di un'elettrificazione da dare per scontata, ma non immediata, la nuova Volvo V40 2019 si presenterà ai nastri di partenza con proposte tradizionali. Che includeranno, lato benzina, le motorizzazioni T3, T4 e T5, e sul fronte diesel le varianti D4 e D5.