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Honda NSX: prova, dotazioni, prezzi [video]


Avatar Redazionale, il 11/11/16

8 anni fa - Honda NSX: la supercar giapponese alla prova della pista

Honda NSX: 4 motori al suo servizio e un comportamento su strada e in pista simile a quello delle moto di Tron

FARE LA STORIA Forse tutti avrete presente quel mitico video con protagonisti Ayrton Senna e la Honda NSX. Quel giro a Suzuka con il compianto campione brasiliano che pareva danzare, con quei mocassini marroni, sui pedali della supercar giapponese. Ecco, io l’altro giorno non indossavo mocassini marroni, calzini bianchi o giacchetta blu e non giravo a Suzuka. Ma mi sono sentito come Senna. Il motivo è presto detto: ho guidato la Honda NSX. O meglio, la nuova NSX.

ASPETTANDO GODO(T) Facciamo un piccolo ripasso di storia: annunciata alla fine del 2007 dal CEO di Honda USA l’erede spirituale della mitica supercar anni ’90 doveva inizialmente arrivare nel 2010 con sotto il cofano un esagerato motore V10. Un annetto dopo ecco arrivare la crisi e il progetto NSX finisce non nel cassetto del “casomai”, ma direttamente nel cestino. Peccato. Balzo in avanti di qualche anno: Salone di Detroit 2012. Nello stand Acura (il brand di lusso Honda per gli USA) compare la NSX Concept, una coupé 2 porte con motore sistemato in posizione centrale e sistema ibrido. Bella. Profondamente differente rispetto all’antenata, ma non per questo meno bella. Poi ancora silenzio: la paura che la nuova sportiva giapponese rimanga una concept è grande. Come nelle migliori fiabe, ecco il lieto fine. Il palcoscenico è sempre quello del Salone di Detroit, l’anno è il 2015. La Honda NSX (o Acura NSX) perde il suffisso concept e diventa a tutti gli effetti un modello di serie. Ed è tutto un susseguirsi di “wow”.        

FACCIA A FACCIA Ed eccola qua la nuova Honda NSX. Le giro intorno e ho quasi timore che le sue linee affilate possano tagliarmi. Esteticamente non c’entra nulla con la sua antenata e rinuncia anche all’alettone posteriore per mantenere una linea più pulita. Non mancano comunque soluzioni aerodinamiche raffinate, come ad esempio i montanti posteriori staccati dalla carrozzeria, così da incanalare al meglio l’aria e utilizzarla per schiacciare l’auto a terra. Lo dico? Mi piace.

GIRA CHE TI RIGIRA Continuo il mio giretto intorno alla NSX e, arrivato al posteriore, apro il cofano motore. Davanti a me si para il nuovo V6 biturbo benzina di 3,5 litri (sulla NSX originale era di 3 litri, poi portati a 3,2). I dati tecnici mi dicono che sprigiona 507 cv e 550 Nm di coppia. Mica male, ma la forza della supercar giapponese non è unicamente nel signore qui davanti a me. Anzi, il V6 è solo una parte di quel tutto che rende la NSX un’auto unica.

DIGRESSIONE TECNICA Lasciate che abbandoni per un attimo il racconto delle mie sensazioni alla vista della nuova Honda NSX. D’altra parte le immagini parlano da sole. Facciamo che vi racconto cosa nascondono le forme della supercar di Tokyo. Prima di tutto c’è un leggerissimo telaio in alluminio, esattamente come sull’illustre antenata. I punti di contatto tra le 2 si esauriscono qui: se la nonnetta infatti si accontentava di un V6 di 3 litri da 270 cv la nipote esagera con il V6 di 3,5 litri di cui sopra accompagnato non da uno, non da due bensì da 3 motori elettrici. Un insieme che prende il nome di Sport Hybrid SH-AWD Power Unit. Ve la faccio semplice: un motore elettrico è sistemato tra l’endotermico e la trasmissione (una doppia frizione a 9 rapporti) mentre gli altri due sono sistemati all’avantreno, uno per ruota. Il totale fa 581 cv e 646 Nm di coppia per uno 0-100 bruciato in meno di 3” e velocità massima di 308 km/h.  E doti dinamiche da urlo.

SCENDERE IN AUTO Entrando una vocina in testa mi dice una cosa “Devi dimagrire”. L’accesso all’abitacolo della nuova Honda infatti non è certo tra i più facili dell’universo auto. È uno scendere in cantina e una volta dentro, l’ambiente ricoperto da pelle, Alcantara e ottime plastiche è accogliente ma non larghissimo. C’è da dire però che risulta molto luminoso e la visibilità anteriore è incredibile, merito dei montanti sottili ottenuti che, grazie a una speciale lavorazione, garantiscono comunque un’ottima resistenza in caso di urto.

ACQUOLINA Dai, sono stato fermo fin troppo: è finalmente arrivato il momento di scendere in pista e mettere alla frusta la NSX. Via!

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PRONTI, PARTENZA... VIA! Dito sul pulsante di accensione e mi preparo ad essere circondato dal rombo del V6 dietro di me. E invece no: silenzio. Ad essere accesi sono i 2 motori elettrici davanti a me e la Honda NSX avanza silenziosa verso la pista. È strano. Premo un po’ più a fondo il pedale dell’acceleratore e il benzina si sveglia. Il sound non è male, anche se un po’ sommesso. Ora che è tutto come dovrebbe essere affondo di gusto per allungare il più possibile sul rettilineo e la NSX schizza via, spinta dai 4 (quattro) motori tutti assieme e il sound del V6 si fa decisamente più cattivo e pieno. Potrei collegare il mio telefono e sfruttare la compatibilità del sistema di infotainment con Apple CarPlay e Android Auto, ma con una musica così a cosa servirebbe?

CON LA COLLA Prima curva: il terreno è leggermente bagnato e mi preparo a sentire il posteriore un po’ ballerino. Butto la Honda NSX nella curva: l’impressione è quella di aver agito direttamente sulle ruote con le mie mani. Dire che lo sterzo sia diretto è dire poco. Il muso è dentro la curva e il posteriore lo segue come un cane il suo padrone. Sono su dei binari invisibili. Oppure qualcosa mi ha teletrasportato all’interno del film Tron, dove moto e auto curvavano secche senza alcun accenno di sbandamento. Minchia!

PUNGI COME UN’APE Il cambio DCT doppia frizione a 9 rapporti snocciola via le marce come le vecchiette i grani del rosario. Seconda, terza, quarta… tutto è fulmineo. Ogni cosa avviene rapidamente e la sportiva giapponese, a dispetto dei suoi 1.700 e rotti chili di peso, fa sua la frase di Alì “Pungi come un’ape, vola come una farfalla”. È leggera ma non inconsistente, e ha un tiro che sembra infinito.

CERVELLO SCIOLTO Divertito e con la nebbia che finalmente sale muovo la rotella sul tunnel centrale e seleziono la modalità “Sport+”. Arrivo all’inizio del rettilineo e mi preparo per una partenza col launch control. Piede destro sull’acceleratore, sinistro sul freno e accelero. Il contagiri si plafona a quota 2.000. Mollo il freno. Un piede mi entra dritto nello stomaco e non mi dà un calcio deciso, ma spinge con forza e costanza. Arrivo ai 100 km/h in un batter d’occhio e il contagiri continua a salire: dalla velocità con la quale cambiano le cifre sembra quasi che abbia fatto jackpot alla slot machine.

ELETTRONICA AL MIO SERVIZIO Sono nuovamente in curva e rimango costantemente incollato al terreno. Il merito non è del mio manico e nemmeno unicamente dell’assetto impeccabile della NSX. Sono i 2 motori elettrici all’anteriore a fare il grosso del lavoro: la ruota esterna continua a dare il massimo della motricità, così da tenermi sempre nella traiettoria migliore, ben inserito in curva, anche in uscita. Un effetto Torque Vectoring che nasce da un sistema ibrido.

UN PAIO DI VIRGOLE Ultimo step della mia prova: tocca alla modalità Track. Ora la Honda NSX è pronta a sfoderare al meglio i suoi artigli e anche il sound del motore si fa più incisivo. Parto. I 2 motori elettrici anteriori (da 73 Nm ciascuno) come al solito mi aiutano ad avere una partenza fulminea e a 2.000 giro ho a disposizione tutte e i 646 Nm del gruppo ibrido. Solita curva. Provo a sporcare l’ingresso per mettere in crisi la giapponese e in uscita sento finalmente il posteriore ballare un po’, il tutto al servizio del divertimento.

UN COMPITO DIFFICILE Parcheggio la Honda NSX e, non senza qualche difficoltà, esco. È il momento di tirare le somme: i pro di questa nuova supercar giapponese sono molti. E i contro? Difficile, davvero difficile dire cosa non va. L’abitabilità non è certo delle più confortevoli e nell’abitacolo si fa fatica a trovare spazio per la giacca. Fare affidamento sulla capacità del baule è tempo perso: è piccolo, davvero piccolo. Non è nemmeno agevole entrare ed uscire e chi, come me, non è esattamente un fuscello rischia di doversi anchilosare un po’ troppo durante le fasi di ingresso e uscita. E poi il prezzo: si parte da 190 e rotti mila euro. Ok, stiamo parlando di una supercar dai contenuti tecnologici invidiabili, ma con un blasone inferiore rispetto alle varie Ferrari 488 GTB, McLaren 570S, Audi R8 e Porsche GT3 (per citarne alcune). Ma son bruscoletti: la Honda NSX, come la sua antenata, riesce a dare del filo da torcere alle dirette rivali. E vale il prezzo del biglietto.


Pubblicato da Massimo Grassi, 11/11/2016
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