Valentino Rossi è chiamato in tribunale per risolvere il caso della sua Villa di Tavullia
PROBLEMI LEGALI Valentino Rossi sembra non conoscere pace in questa pausa invernale che ci separa dai primi test ufficiali della prossima stagione di MotoGP 2018. Dopo aver affrontato con successo il caso del suo Moto Ranch, infatti, ora il Dottore dovrà risolvere un caso ancora più spinoso: quello della sua Villa di Tavullia, per il quale è stato chiamato in tribunale dagli ex custodi, che lo hanno accusato di non aver pagato loro straordinari e arretrati mentre svolgevano il loro lavoro di manutenzione della proprietà.
UN SACCO DI SOLDI Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, i custodi Victor Untu e Jigan Zinadaia avevano lavorato per dieci anni presso la Villa di Strada dei Mandorli a Tavullia, fino a quando è rimasta di proprietà della società Domus Mea, inizialmente facente capo al padre Graziano Rossi e poi rilevata proprio da Valentino nel 2016, quando è stata sciolta ponendo fine, di fatto, al contratto dei coniugi Untu che sono stati di conseguenza licenziati. Il problema? Sembra che il loro lavoro non sia stato pagato come era previsto: Victor e Jigan, infatti, non hanno ricevuto la somma di ben 114mila Euro, comprensivi di arretrati, straordinari, 13esima e TFR.
VERSO IL TRIBUNALE Per questo motivo la richiesta di risolvere la controversia con il nove volte Campione del Mondo della MotoGP in tribunale, in un'udienza che avrà luogo il prossimo 12 gennaio nella quale i coniugi Untu chiederanno un risarcimento di sei mesi di indennità oltre a cinque anni di straordinari non pagati. Di contro, gli avvocati di Rossi tenteranno di proteggere Valentino, portando in causa il fatto che i lavori di manutenzione della proprietà sono stati svolti regolarmente tramite l'emissione di fatture da parte delle ditte che dovevano occuparsi di tali compiti. Insomma, stavolta la faccenda è piuttosto complicata: riuscirà Valentino a cavarsela ancora una volta?