La Monster non soffrirà più di solitudine. A Bologna adesso le nude sono due. La Morini ha mantenuto la promessa e ad un anno esatto dopo la rinascita del marchio ha portato la prima moto definitiva. Che ha un nome storico.
La vedete in foto ma se andate al Motor Show potete vederla dal vivo, toccarla con mano. Citando un famoso collega televisivo possiamo dire: la Morini c'è! C'è eccome, visto che è stata presentata proprio oggi alla stampa internazionale in una conferenza affollatissima di giornalisti. Perché si sa, quando un marchio storico torna a vivere è sempre e comunque un grande evento.
NOME STORICO
Eccola qui, dunque, la Morini. Quella che abbiamo visto schizzata su un foglio di carta, di cui abbiamo conosciuto il motore, che abbiamo visto muovere i primi passi con Chili ad impugnarne il manubrio. Era camuffata allora, adesso si mostra in tutta la sua... nudità. E porta un nome che si riallaccia con doppio nodo alla storia della casa Bolognese: Corsaro. Come se il Corsaro di un tempo in tutti questi anni fosse stato messo sotto un panno a lievitare fino a raggiungere gli attuali 1200 cc.PULITA Marabese ha tirato poche linee: la Corsaro è pulita, semplice, lineare, non senza qualche somiglianza con modelli appena usciti (a cui quindi era impossibile ispirarsi) soprattutto nella coda che, così tronca e con quei due cannoni di scarico, ricorda un po' stilemi introdotti con la Triumph Speed Triple o la Yamaha MT-01. Davanti, invece, ci sono due faretti accoppiati, sovrastati da una piccola palpebra che ha anche funzione aerodinamica.
BEN FATTA Un traliccio di tubi a sezione variabile by Verlicchi a vestire il V2 bolognese, un bel forcellone d'alluminio con capriata a sinistra dalle dimensioni e fattezze degne di una Superbike, un manubrione molto largo. La Morini si butta nel filone delle Naked di alta gamma con buone carte da giocarsi. Di primo acchito la moto pare finita piuttosto bene, anzi diciamocela tutta, la Corsaro è una perfezione di pulizia: cavi, cablaggi, nemmeno un'ombra a intaccare la pulizia del motore, con finiture superficiali eccellenti. L'ammortizzatore Sachs (130 mm di escursione) è decentrato (per far passare il voluminoso collettore che si sdoppia proprio sotto la sella per dar fiato ai due enormi silenziatori) e lavora con un leveraggio progressivo.
FORCELLONA
Per la forcella a steli rovesciati Morini ha seguito, per così dire, la scuola Tamburini scegliendo una Marzocchi con steli da ben 50 mm (120 mm di escursione) stretta tra grosse piastre. Un avantreno insomma che promette grande solidità ma anche maneggevolezza, visto che l'interasse non è dei più estremi con i suoi 1440 mm (inclinazione cannotto 24,5° avancorsa 103 mm). La moto è annunciata per 198 kg di peso a secco e per una velocità massima di 250 km/h, più che sufficienti direi a strappare i tendini di qualsiasi collo.FRENI SENZA ECCESSI
Niente esagerazioni per i freni, un paio di Brembo da treeventi con pinze a quattro pistoncini (no a quattro pastiglie e nemmeno radiali) sono stati giudicate più che sufficienti per arrestare l'arrembante cavalleria della Corsaro, mentre la strumentazione è ormai nei canoni tipici delle moto moderne con grosso contagiri analogico e il display digitale a fare tutto il resto.CHE NUMERI!
Ma sicuramente il pezzo forte di questa Corsaro è il motore. Il V2 di 87° è denominato Bialbero "Corsa Corta" ed ha una distribuzione a quattro valvole con comando misto catena-ingranaggi (stessa soluzione utilizzata dalla Suzuki per il motore V2 1000 cc). Seguendo il treno delle maxi cilindrate, anche il bicilindrico di Moto Morini non vuole sfigurare al cospetto delle ultime arrivate nel campo delle maxi naked, con i suoi 1180 cc ottenuti con due pistoni da 107 mm che corrono per soli 66 mm. Un rapporto fortemente superquadro, dunque, quasi a dimostrare che volendo questo motore potrà girare molto.CAVALLI A PROFUSIONE Per il momento ci pare che bastino i 140 cv a 8500 giri di cui è capace, soprattutto perché accompagnati da una coppia di ben 123 Nm a 6500 giri. Dati che pongono la nuova Morini in diretta concorrente con l'altra supernaked Italiana, la Benelli TNT. L'alimentazione è ad iniezione elettronica, con corpi farfallati da ben 54 mm. e visto che erano lì a fare il motore nuovo, hanno pensato bene di renderlo già conforme ai criteri Euro 3 che entreranno in vigore nel 2006.
IN PRIMAVERA
Adesso che c'è non ci resta che provarla; le caratteristiche sono da prurito alle mani... per comprarla invece occorrerà attendere la prossima primavera quando la Corsaro sarà in vendita ad un prezzo che dovrebbe essere inferiore ai 12.000 Euro, un prezzo che ci fa gridare: finalmente! Sì, finalmente una moto Italiana riesce a non costare una follia. Perchè di costruire moto da 30.000 Euro, nascondersi dietro la mascherà dell'esclusività (e venderne 5) sono capaci tutti. Contenere i costi in modo da renderle competitive con i modelli top, pur con volumi produttivi molto ridotti non è certo facile. Brava Morini.