125 cc a quattro tempi per una moto "sportiva" che richiama le grandi sorelle di cilindrata maggiore. Honda tasta il terreno delle piccole moto con la CBR 125, progetto tutta razionalità che punta a riscaldare il cuore dei sedicenni.
STIRPE NOBILE Il nome è altisonante, senza dubbio, lo stesso delle supersportive più blasonate della Casa di Tokio. Però la CBRrina ha ben altre mire. Niente campionati del mondo nel suo mirino ma un obiettivo non meno importante, convincere i ragazzi che con 125 cc a quattro tempi ci si può anche divertire.
SPORTIVE... UNA VOLTA La categoria che ha conosciuto grande fulgore a cavallo tra la fine degli anni ottanta e la metà degli anni 90, pareva destinata a soccombere definitivamente sotto i duri colpi inferti dall'implacabile legislatore, che ha rinchiuso queste mini GP nel triste recinto degli 11 kW: Tradotto: 15 cavalli stanchi. In effetti, vedere questi ex mini bolidi con telai d'alluminio gomme da superbike e dischi freno grossi così, far fatica a superare il torpedone con le suore in gita fa quasi pena.
RITORNO DI FIAMMA? E, inevitabilmente il popolo dei ragazzi si è inesorabilmente allontanato da queste moto sposando la causa scooter. Peccato, anche se ultimamente pare riaccendersi un certo interesse per le "motine" da 125 cc. E la Honda, al solito, non si è fatta trovare impreparata.
POCA SPESA TANTA RESA La piccola CBR ha tutto per far breccia nell'immaginario dell'adolescente: il nome, le grafiche (uguali a quelle della CBR 600 RR, compresa la colorazione replica), il marchio. Fa sognare anche il genitore, perché il rapporto prezzo dotazione è di quelli giusti. 2.890 Euro bastano per parcheggiare la CBR a fianco della berlina di famiglia. Semplice nella dotazione, ma non priva dell'essenziale per renderla interessante la CBR alla fine piace. Ha un bel motorino moderno, quattro tempi, due valvole con raffreddamento a liquido. 13,2 cavalli a 10.000 giri, più o meno la metà delle super125 dei bei tempi, ma in compenso beve niente è silenzioso e frulla che è un piacere.
ACCIAIO & CO. Niente alluminio il prezzo non lo permette, ma il telaio perimetrale in acciaio alla fine è bello lo stesso, verniciato in nero opaco. Due dischi, sospensioni semplici, prive di regolazione (l'ammortizzatore senza leveraggio progressivo), una strumentazione piuttosto completa (c'è anche l'indicatore della benzina) e dall'aspetto sportiveggiante. C'è tutto quel che serve per una moto di questa categoria.
MINIATURA Salire su questa 125 lascia quasi spiazzati. Dimensioni e snellezza sono a livelli estremi. È una moto piccolina per davvero, anche se lo spazio per arretrare comunque non manca e la CBR sarà in grado di accettare senza remore anche qualche sedicenne spilungone dei tempi moderni. Piccola, strettissima, un giocattolino che ti ritrovi a brandeggiare tra le gambe come una bicicletta. Ci sono scooter che danno impressione di maggiore stazza di questa Hondina che alla fine stazza 115 kg a secco. Libellula.
AGILE? DI PIU! Con queste premesse inutile dire che non occorre certo usare la forza per guidarla. Le sezioni degli pneumatici fanno ormai concorrenza a quelle della mountain bike che ho in garage (posteriore 100/80-17) e sulle prime chi è abituato a guidare le moderne sportive con gomme da camion si trova quasi spiazzato. Un soffio e la CBR va giù in piega, senza sforzo alcuno. Un'agilità che si era perduta negli anni.
MOTO-SCUOLA Facilissima da guidare, la frizione la tiri con il mignolo l'acceleratore gira da solo, i due dischi sono il miglior reparto della moto: efficacissimi e con comandi morbidi. Bell'impatto. Ovviamente il motore fa quello che può, sotto gira tondo ma è ovviamente molto vuoto. Poi frulla fino agli 11.000 giri della zona rossa guadagnando spinta ovviamente senza esagerare. In ogni caso devo dire che mi aspettavo di peggio, quanto a prestazioni pure il quattro tempi Honda tiene testa senza troppi patemi ai due tempi depotenziati. Si vedono oltre 120 indicati e senza nemmeno lanciarsi troppo.
FATELO GIRARE Per andar via briosi occorre comunque mulinare spesso con il cambio (eccellente), per tenere allegro il motore. La guida resta comunque sempre poco impegnativa anche se ovviamente non occorre chiedere alla piccolina ciò per cui non è nata. L'impostazione sportiva non tragga in inganno e non porti ad esagerare anche perché le sospensioni sono pur sempre economiche e sebbene ben tarate per un utilizzo normale vanno in crisi se stressate da un guida troppo aggressiva. Nel complesso dunque, una bella motoretta fatta bene e al prezzo giusto. In città se ne vede già circolare qualcuna, segno che i giovani forse stanno capendo che in moto, comunque sia, ci si diverte di più. E,sembrerà strano ma la CBRrina ègià stata venduta da luglio in 450 unità.