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Trasporto pubblico

Trasporto pubblico, ATM inaugura il primo bus connesso con il 5G


Avatar di Claudio Todeschini, il 11/05/21

3 anni fa - Tech Bus, autobus connesso di ATM Milano e Politecnico. Come funziona

Tech Bus, autobus connesso di ATM Milano e Politecnico. Come funziona
Sviluppato con il Politecnico di Milano, IBM e Vodafone, Tech Bus è il primo autobus connesso alla rete. Obiettivo? La guida autonoma

BUS CONNESSI Connesse non sono più solo le automobili, ma anche i mezzi pubblici di superficie, i buoni vecchi autobus. Il Comune di Milano, insieme alla società di trasporto pubblico ATM e l’università Politecnico di Milano, in collaborazione con Vodafone e IBM, hanno presentato Tech Bus, il primo filobus connesso alla rete 5G e dotato di tecnologie di guida assistita.

Tech Bus, i disegni del primo autobus connesso Tech Bus, i disegni del primo autobus connesso

IL PROGETTO Tech Bus è uno dei primi risultati del progetto JRL, Joint Research Lab per la mobilità urbana, iniziativa volta a studiare soluzioni di mobilità connessa, elettrica e semi-autonoma, con l’obiettivo ultimo di arrivare alla guida autonoma anche per i mezzi di superficie. Al progetto JRL partecipano Comune di Milano, ATM, Politecnico di Milano, IBM e Vodafone, e con loro la Fondazione Politecnico di Milano, la CCIAA di Milano, Brembo, Enel X, Pirelli, Solaris Bus & Coach e STMicroelectronics.

LA SPERIMENTAZIONE Il pullman si distingue dal resto della flotta di ATM per la sua livrea indaco e blu, a sottolinearne la vocazione tecnologica, e verde, a ricordare la sostenibilità ambientale del progetto. Il primo Tech bus prenderà servizio sulla linea filoviaria 90/91, una delle più frequentate della città, scelta perché gran parte del percorso avviene su corsia preferenziale dedicata. È già stata allestita una prima tratta sperimentale lungo viale Abruzzi, con l’obiettivo di ampliare il progetto entro due anni anche agli altri filobus di quella stessa linea.

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COME FUNZIONA I sensori sul veicolo utilizzano la tecnologia di comunicazione V2I (Vehicle to infrastructure, da veicolo a infrastruttura) per dialogare lungo il percorso con semafori, pensiline e lampioni, così da costruire una vera e propria “mappa” della situazione in strada, con riferimento a pedoni, veicoli e ciclisti. In questa prima fase possono essere già sperimentati alcuni vantaggi concreti:

  • Precedenza semaforica: il conducente riceve lo stato dei semafori lungo il percorso, con il consiglio circa la velocità adeguata per sincronizzarsi con l'onda verde semaforica, a vantaggio della comodità dei passeggeri e dell’efficienza complessiva del servizio. In futuro i semafori potranno essere a controllo dinamico, così da dare priorità ai mezzi pubblici (per esempio nelle ore di punta o in caso di ritardi).
  • Gestione di incroci e informazioni sul traffico: gli algoritmi che elaborano in tempo reale immagini e informazioni raccolte dai sensori segnaleranno al conducente la presenza di ostacoli, di veicoli in arrivo al prossimo incrocio, o persone che stanno per attraversare la strada.
  • Controllo delle fermate: il conducente potrà essere informato sulle persone in attesa alla pensilina, e sul flusso di salita e discesa dal filobus. Allo stesso modo, l’autobus potrà comunicare alla pensilina informazioni sulla capienza.

Tech Bus, a Milano sperimentazione di autobus connessiTech Bus, a Milano sperimentazione di autobus connessi

LE DICHIARAZIONI ''Questa sperimentazione”, dichiara Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune di Milano, “rappresenta un interessante approccio collaborativo tra pubblico e privato, fra aziende interessate a confrontarsi con una realtà molto complessa. Non un laboratorio ma una città fatta di reti di vie, piazze e incroci, flotte di mezzi pubblici e privati''.

''La mobilità è un settore chiave per lo sviluppo e per la crescita del territorio e delle città, crocevia tra tecnologia d'avanguardia e servizi di precisione”, afferma Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano. “Milano diventa teatro di una sperimentazione che unisce le competenze dell'università alle tecnologie messe a disposizione da alcune grandi aziende, con le quali il Politecnico di Milano opera in sinergia da tempo. Un progetto che vuole diventare un dimostratore delle tecnologie per una mobilità sostenibile e sicura''.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 11/05/2021
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