Una delle sfide più complesse, per chi sviluppa videogame, è creare “nemici” credibili, avversari virtuali capaci di mettere alla prova il giocatore, senza rendergli la vita troppo facile ma senza neppure frustrarlo con sfide impossibili da superare. Questo vale per qualsiasi tipologia di videogame, che si tratti di uno sparatutto in cui affrontare soldati nemici, un picchiaduro in cui combattere con altri lottatori, o un racing game dove si corre contro altre automobili.
Gran Turismo Sophy: una schermata di GT 7, il nuovo videogame di Sony e Polyphony Digital
I DRIVATAR Pensate a un nemico che vi spara da lontano e immancabilmente vi centra sempre in testa, senza sbagliare di un millimetro, uccidendovi sul colpo: dove sta il divertimento? Oppure al pilota di un’auto da corsa che prende tutte le traiettorie perfettamente, non sbaglia mai un cordolo, non esce mai nello sporco. Che gusto c’è a correre contro un avversario così? Sul fronte della costruzione di avversari credibili sono impegnati tutti gli studi che sviluppano videogame di corse, e negli anni abbiamo visto evoluzioni davvero notevoli, dai piloti controllati dal computer che si “ricordano” di come ci comportiamo nei loro confronti e diventano nostri nemici giurati in pista (Grid e la serie F1 di Codemasters) ai Drivatar delle serie Forza e Forza Horizon, intelligenze artificiali costruite attorno allo stile di guida dei giocatori veri, di cui riprendono in maniera molto efficace tattiche e approcci.
Gran Turismo Sophy: una schermata di GT 7, il nuovo videogame di Sony e Polyphony Digital
IL TEST DI TURING La difficoltà per gli sviluppatori non sta tanto nel creare nemici impossibili da battere (quello è facile), ma nel crearli bravi quanto basta. Il test di Turing applicato al videogiochi, insomma: avversari che il giocatore non è in grado di dire se siano umani oppure controllati dal computer.
ARRIVA SOPHY Sony AI, divisione del colosso giapponese fondata nel 2020 per lavorare allo sviluppo di applicazioni nell’ambito delle intelligenze artificiali, in collaborazione con Polyphony Digital (lo studio che sviluppa Gran Turismo 7), ha raggiunto un risultato storico: la sua AI Gran Turismo Sophy è riuscita a sconfiggere i migliori piloti di Gran Turismo Sport in un torneo a squadre sviluppato su tre prove, piazzandosi al primo e secondo posto in tutte e tre le gare.
“GT Sophy è un’intelligenza artificiale che ha imparato da sola a guidare a un livello estremamente competitivo, in grado di giocarsela con i migliori piloti del mondo”, spiega Michael Spranger, di Sony AI. Un risultato ottenuto dopo un anno e mezzo di lavoro e di addestramento, durante il quale a Sophy è stato letteralmente insegnato a guidare da zero: pensate che all’inizio del suo training la AI non era neppure in grado di andare diritta nei rettilinei. La tecnica utilizzata dagli ingegneri di Sony AI è quella del cosiddetto reinforcement learning, per cui vengono dati dei rinforzi positivi (brava!) quando la AI fa una cosa giusta, e negativi quando sbaglia (buuu!).
Gran Turismo Sophy: una schermata di GT 7, il nuovo videogame di Sony e Polyphony Digital
UN LUNGO PROCESSO Il compito di GT Sophy, aggiunge Hiroaki Kitano, CEO di Sony AI, è “comprendere le situazioni, reagire e compiere le azioni giuste in tempo reale, in un ambiente dinamico e complesso”. Il livello di complessità e di realismo raggiunto da una serie come quella di Gran Turismo, sul fronte della fisica e dell’accuratezza della simulazione, rende molto più difficile lo sviluppo di un’intelligenza artificiale capace di muovercisi con disinvoltura, perché deve gestire, capire e reagire a molti più fattori.
Gran Turismo Sophy: una schermata di GT 7, il nuovo videogame di Sony e Polyphony Digital
CORRI SOPHY! Come tutti quelli che imparano qualcosa (suonare uno strumento, per esempio), la pratica è la prima cosa. Anche GT Sophy ha passato decine di migliaia di ore sui circuiti del gioco per apprenderli, e capire come migliorarsi in continuazione. Al punto che nelle sfide contro il tempo è rapidamente divenuta imbattibile, staccando tempi mediamente migliori di un secondo, un secondo e mezzo rispetto ai più veloci piloti umani.
E CONTRO GLI UMANI? Rendere GT Sophy competitiva contro giocatori umani è stata un’altra sfida dentro la sfida, perché deve imparare anche a capire come comportarsi in gara: non dev’essere troppo aggressiva (ossia buttar fuori pista tutti) o troppo timida (lasciar passare chiunque). L’obiettivo è chiaro. Il difficile, spiegano in Sony AI, è capire quali comportamenti premiare e quali penalizzare. Però ci sono riusciti, perché alla fine GT Sophy è uscita vittoriosa.
Gran Turismo Sophy: protagonista della prossima copertina di Nature
COSA SUCCEDE ADESSO Il lavoro svolto da Sony AI per la sua intelligenza artificiale è così notevole da essersi meritato nientemeno che la copertina del nuovo numero di Nature, dove il processo di sviluppo verrà spiegato nei minimi particolari. In concreto, GT Sophy verrà introdotta come contenuto aggiuntivo all’interno di Gran Turismo 7, l’ultimo capitolo della serie racing in arrivo il prossimo 4 marzo. Ancora non sappiamo se sarà disponibile per tutti (magari con diversi livelli di bravura), o solo per le competizioni online, come compagno di squadra virtuale per i piloti che si allenano per le gare, così da aiutarli a migliorare ulteriormente. Lo sviluppo di Sophy comunque continua, e la AI sarà sicuramente presente anche nei prossimi titoli di corse di Sony.
NON SOLO VIDEOGAME Ma non di soli videogame vive l’uomo: Kitano sottolinea che GT Sophy potrebbe “aprire le porte a nuove opportunità anche in ambiti quali corse autonome, guida autonoma, controllo e robotica ad alta velocità”. Anche a voi è venuta in mente la prima auto elettrica di Sony?
Gran Turismo Sophy: una schermata di GT 7, il nuovo videogame di Sony e Polyphony Digital
LE DICHIARAZIONI “Gran Turismo Sophy rappresenta uno sviluppo significativo nell’ambito dell’IA: non nasce semplicemente per essere migliore dei giocatori in carne e ossa, ma per essere un avversario in grado di affinare le tecniche dei piloti e stimolarne la creatività”, ha dichiarato Hiroaki Kitano, CEO di Sony AI. “Le ricerche nel campo dell’IA rappresentano un’ottima occasione per riflettere su cosa significa davvero essere umani e su come migliorare la coesistenza tra tecnologia e società”, ha aggiunto Kazunori Yamauchi, Presidente di Polyphony Digital.