La serie di giochi di corse Need for Speed è iniziata come molte altre, con piste velocissime su cui far sfrecciare tante supercar, da sbloccare vincendo gare su gare. Il primo capitolo è uscito nel 1994, e già prevedeva inseguimenti con la polizia, che negli anni sono diventati uno dei marchi di fabbrica della serie.
Need for Speed Unbound, il nuovo capitolo della serie: uno screenshot del gioco
LA SVOLTA TAMARRA È stato però solo con NFS Underground, uscito nel 2003, che Need for Speed ha fatto davvero breccia nel cuore dei giocatori: erano gli anni di Fast & Furious al cinema e Pimp My Ride su MTV. Nel videogioco, ma anche nella cultura popolare, le corse clandestine per strada hanno lentamente preso il sopravvento su quelle nei circuiti: le auto sono diventate sempre più oggetto di tuning estremo, sopra e sotto il cofano, con cerchi cromati, widebody estremi, appendici aerodinamiche più o meno esagerate, nitro e centraline truccate. Il nuovo capitolo della serie di corse di Electronic Arts attinge a mani basse da Underground, aggiunge le sfide con la polizia (che in quello erano state accantonate), ci mette un pizzico di incidenti spettacolari stile Burnout e impacchetta il tutto in una cornice artistica di primissimo ordine. Il risultato è Need for Speed Unbound, il miglior episodio della serie degli ultimi dieci anni.
Need for Speed Unbound, il nuovo capitolo della serie: uno screenshot del gioco
YO BRUH, PEACE Lo sfondo su cui si corre è sempre quello delle corse clandestine, fatto di gente giovane che parla giovane e ascolta musica giovane: deve piacere il genere, insomma, altrimenti vien voglia di scendere dalla macchina dopo due curve. La storia è ambientata lungo le vie della città fittizia di Lakeshore, una metropoli come tante degli Stati Uniti: non sarà Shakespeare (né ha la pretesa di esserlo, intendiamoci), la vicenda scorre perlopiù in sottofondo nelle telefonate e nei dialoghi tra i vari personaggi, ma succedono comunque cose, quel tanto che basta per farsi tirar dentro alla storia e voler andare avanti a vedere cosa succede.
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ESTETICA HIP HOP NFS Unbound miscela uno stile a metà tra il realistico (le auto, il mondo di gioco) e gli anime giapponesi, con i personaggi disegnati con la tecnica del cel shading ed effetti fumettosi attorno all’auto per sgommate, derapate, fumo e salti. Il risultato è inaspettatamente originale, e rende molto personale l’esperienza di gioco. Altrettanto riuscita - e altrettanto inaspettatamente, aggiungo - la colonna sonora hip hop gen-Z, piena di artisti più o meno underground, da A$AP Rocky a poutyface, perfetta per l’atmosfera del gioco e che potreste trovarvi ad ascoltare anche in macchina (ecco la playlist su Spotify).
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NOTTE E GIORNO Una delle novità più riuscite di NFS Unbound è la struttura della carriera, che si svolge lungo un calendario mensile: quattro settimane di eventi e gare, al termine delle quali si terrà il Lakeshore Grand, l’evento di corse clandestine più importante del circondario. Ogni giornata è divisa in due parti: quella con il sole ancora alto nel cielo, fatta di eventi a bassa “intensità” e possibilità di girovagare più o meno liberamente per la città a raggranellare un po’ di bigliettoni; e poi c’è la notte, con eventi più rischiosi (e remunerativi), ma anche poliziotti molto più all’erta.
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BRING THE HEAT Ogni gara aumenta la soglia di attenzione da parte delle forze dell’ordine. Maggiore il livello di allerta, più è facile essere individuati dalle pattuglie che girano per strada, maggiori - e più potenti - i veicoli impegnati a darci la caccia, e in generale più difficile sfuggire alla cattura. Dove sta l’inghippo? I soldi guadagnati durante la giornata non possono essere incassati fino al termine di un ciclo temporale (giorno oppure notte), e solo dopo essere entrati in una safehouse, senza più poliziotti alle calcagna. E quindi, il dilemma: incassare di più, col rischio di essere arrestati e perdere tutto, oppure rientrare prima alla base, ma con meno soldi in tasca? Un meccanismo rischio / ricompensa che funziona molto bene, e aggiunge un po’ di pepe al gioco. Anche perché la polizia “incazzata” a livello 5 schiera strisce chiodate, fuoristrada, blindati ed elicotteri: un inseguimento può durare anche svariate decine di minuti, e se i soldi in ballo sono tanti, arrendersi non è mai un’opzione. Quando inizia una nuova giornata il livello di allerta dei poliziotti si resetta, pronti a cominciare un nuovo loop di gioco.
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LE CORSE Le gare sono perlopiù sfide contro altri piloti in circuiti aperti o ad anello, a volte a eliminazione diretta, ma anche nelle gare di drift. Gli avversari sono sempre piuttosto agguerriti, e anche al livello di difficoltà più basso non è facile portare a casa un buon piazzamento (non ci sono flashback, e ogni errore si paga caro): questo rende avvincente ogni gara, e riporta finalmente il focus primario del gioco sulle corse vere e proprie. Prima di ogni gara è possibile piazzare una scommessa contro un avversario, cercando di batterlo sulla linea del traguardo: un altro modo per mettere in tasca qualche centinaio di dollari extra.
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MONEY MONEY MONEY Denaro che tra una sessione di gare e l’altra può essere speso per l’acquisto di nuove auto, potenziamenti e kit estetici di ogni genere (comprese le immancabili luci al neon sotto la scocca). Da questo punto di vista, la progressione di Unbound è più lineare e impegnativa che in altri giochi di corse: soprattutto all’inizio, i dollari che si portano a casa sono pochini, e vanno investiti con oculatezza per non rischiare di trovarsi a guidare un’auto bellissima ma lenta come una lumaca.
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LE AUTO Senza arrivare ai numeri stratosferici di un Forza Horizon o di un Gran Turismo, le auto in Need for Speed Unbound sono tante, e tutte bellissime: trovate qui l’elenco completo, ma tra bolidi moderni e youngtimer, c’è davvero di che sognare. Il problema principale, semmai, è guadagnare i soldi per comprarsele. Il modello di guida è molto semplificato e accessibile, senza grandi velleità simulative: ciononostante, le differenze tra una trazione anteriore, posteriore e integrale si sentono parecchio, e cambiano il modo in cui vanno guidate.
VOGLIO DI PIÙ La nitro, il NOS di Fast & Furious, permette di aumentare la velocità per qualche istante, e riveste un ruolo cruciale nelle gare, specialmente quelle più combattute. Si accumula con salti, derapate, acrobazie e speronamenti vari, ma più di tutto entrando in drift nelle curve: il gioco offre diversi modi per intraversare l’auto, dal tocco del freno in stile Mario Kart al più classico freno a mano, o il più tecnico tiro e rilascio dell’acceleratore.
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CITTÀ DA ESPLORARE Lakeshore City è una città americana come tante, altre, pure troppo: è piena di cose da fare e attività secondarie di vario genere, analogamente a quanto visto anche in Forza Horizon: autovelox, zone derapata, salti e cartelloni pubblicitari da distruggere, missioni secondarie qua e là. Tutta la mappa di gioco è liberamente esplorabile fin dall’inizio. Pur ricca di dettagli e molto ben costruita, la città è piuttosto anonima, senza la vivacità delle mappe del già citato Forza Horizon, e invoglia meno alla libera esplorazione.
CONCLUSIONI
Need for Speed Unbound, il nuovo capitolo della serie: uno screenshot del gioco
Dopo tanti anni passati tra reboot ed episodi meno riusciti, con Unbound la serie Need for Speed sembra finalmente aver ritrovato la sua identità: esteticamente riuscito e originale, con una colonna sonora in stato di grazia, il focus del gioco che torna finalmente sulle corse vere e proprie. La progressione richiede un po’ di impegno e può rivelarsi frustrante, specialmente, all’inizio, ma le gare sono divertenti, impegnative e gratificanti. NFS Unbound, insomma, è destinato a ritagliarsi un posto importante nel cuore dei videogiocatori: quelli più giovani, ma anche quelli meno giovani, che da quasi vent’anni cercavano il degno erede di Underground. I vent’anni di allora sicuramente non tornano, ma la voglia di scappare dalla polizia a bordo di una Subaru BRZ pimpata all’inverosimile, quella sì.