Non solo supercar: Magna e Ford sperimentano parti strutturali in fibra di carbonio per le auto utilitarie
VOGLIA DI LEGGEREZZA L'obiettivo è rendere le auto sempre più leggere per diminuire consumi ed emissioni. Ed ecco che il colosso della componentistica Magna sta sviluppando con Ford un progetto per utilizzare la fibra di carbonio come elemento strutturale delle auto normali. Costi, tempi di lavorazione, disponibilità del materiale hanno finora relegato questo materiale ad applicazioni di contorno per auto molto care: ricordiamo, per esempio, il tetto di alcune BMW Serie M, il cofano motore e l'albero di trasmissione dell'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.
LA FIBRA PER TUTTI Ora, secondo Magna, i tempi sarebbero maturi per portare il prezioso materiale anche sulle auto per tutti: il primo risultato della sperimentazione con Ford è un sottotelaio più leggero del 34 per cento rispetto a quelli realizzati in acciaio. Il suddetto sottotelaio ha le funzioni di sorreggere il motore, supportare le sospensioni, irrigidire la scocca e gestire la deformazione della struttura in caso di impatto: una parte molto sollecitata. La nuova metodologia costruttiva prevede che due sole componenti stampate in fibra di carbonio e quattro parti metalliche, assemblate tramite collanti e bulloni passanti, sostituiscano le 45 componenti in acciaio di un sottotelaio tradizionale.
LAVORI IN CORSO Il prototipo di Magna è stato già validato attraverso processi di calcolo strutturale ed è già in fase di test su veicoli sperimentali. In questa fase si valuteranno la resistenza alla corrosione, ai danni da pietrisco e mantenimento del serraggio dei bulloni: aspetti che i metodi di calcolo computerizzato CAE non permettono di valutare. L'applicazione sui prototipi permetterà anche di rifinire il design delle componenti e di mettere a punto le procedure di montaggio.