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Guida autonoma

Apple, Uber e i nuovi problemi della guida autonoma


Avatar di Emanuele Colombo, il 22/11/17

7 anni fa - Sensori e mal d'auto: i problemi della guida autonoma per Apple e Uber

Guida autonoma: Apple e Uber vs telecamere, sensori lidar e mal d'auto

Apple e Uber sono alle prese con nuovi problemi relativi alla guida autonoma: riguardano telecamere, sensori lidar e mal d'auto

CICLISTI, PEDONI E MAL D'AUTO Tutti si aspettano di vederla finalmente sulle strade, ma dietro le quinte sono ancora molti gli aspetti della guida autonoma che vanno vagliati con attenzione. Da Apple e Uber arrivano notizie su due nuove frontiere dello sviluppo, che riguardano da un lato come le auto robot individueranno ciclisti e pedoni e dall'altro come eviteranno ai passeggeri di soffrire il mal d'auto.

PUNTI DI VISTA Da Apple arriva la proposta di un nuovo approccio software al problema del rilevamento degli ostacoli tridimensionali. La nuova tecnologia prende il nome di VoxelNet e si propone di semplificare la dotazione di sensori. Di solito, le auto a guida autonoma utilizzano una combinazione di videocamere e sensori Lidar (radar laser) per individuare pedoni e ciclisti: le videocamere idividuano gli oggetti, mentre i Lidar ne misurano la distanza.

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L'APPROCCIO DI APPLE Grazie al nuovo software, i ricercatori di Apple dicono di aver ottenuto risultati incoraggianti per eliminare le videocamere e fare tutto con i Lidar, i quali, di solito, non hanno una risoluzione sufficiente per individuare piccoli ostacoli da lunghe distanze. Per ora, va detto, gli esperimenti sono stati condotti solo come simulazioni al computer, ma l'approccio è innovativo.

UBER VS NAUSEAUber, pensando ai suoi futuri taxi robot, ha chiesto il brevetto di un pacchetto di tecnologie che dovrebbero contrastare il mal d'auto. Si parla di luci e schermi che anticipano agli occupanti le manovre dell'auto, sedili mobili per compensare rollio e beccheggio e uno speciale sistema di ventilazione che concentra i flussi d'aria sul viso e su altre parti del corpo. L'obiettivo di tutti questi sistemi sarebbe distrarre il cervello quando l'auto svolta, accelera o frena.

COLPA DELLA DISTRAZIONE Dobbiamo aspettarci che le auto robot guidino malissimo? No, la preoccupazione di Uber è che “con l'avvento della guida autonoma l'attenzione dei passeggeri può focalizzarsi su attività alternative, come lavorare, socializzare, leggere, scrivere o portare a termine altri compiti del genere”: tutte cose che aumentano la probabilità di scatenare il mal d'auto (anche noto come cinetosi o chinetosi). In effetti, per ora, nessun costruttore aveva mai accennato a questo problema.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 22/11/2017
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