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Google e Levi's creano il primo giubbotto interattivo


Avatar di Emanuele Colombo, il 14/06/16

8 anni fa - Google e Levi's creano il giubbotto in Jacquard sensibile al tocco

Google e Levi's creano Jacquard, il tessuto sensibile al tocco, e ne fanno un giubbotto interattivo

PIÙ WEARABLE DI COSÌ... Per il colosso dei motori di ricerca Google è il Progetto Jacquard: un giubbotto sperimentale prodotto in collaborazione con Levi's, la nota marca di jeans, che ci avvicina ai wearable del futuro.

IL PROTOTIPO Il primo esemplare dimostrativo di questa nuova tecnologia è una versione speciale della famosa Levi's Commuter Trucker Jacket, un capo d'abbigliamento pensato per i ciclisti urbani: permette a chi lo indossa di controllare la riproduzione musicale e consultare le mappe dello smartphone direttamente dalla giacca.

COME CI RIESCE? Google e Levi's hanno realizzato il giubbotto interattivo con un nuovo tipo di tessuto sensibile al tocco o ai gesti, fatto con un filato speciale in cui fibre di metallo sono annegate in una matrice di materiali naturali o sintetici come cotone, seta o poliestere.

COME FUNZIONA Questo tessuto chiamato Jacquard è indistinguibile dai materiali con cui oggi vengono confezionati i capi tradizionali. Con esso vengono realizzate porzioni di giacca interattive che vengono poi collegate a circuiti di controllo non più grandi di un bottone.

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BOTTONI HI TECH I circuiti elettronici miniaturizzati provvedono a interpretare comandi e gesti dell'utente attraverso particolari algoritmi e li trasmettono senza fili a uno smartphone o ad altri dispositivi collegati via radio.

LAVABILE L'elettronica è estraibile, in modo da permettere il lavaggio a macchina dei capi di vestiario. Le attrezzature per tessere il Jacquard, poi, sono le stesse che si usano per i tessuti tradizionali e la componentistica è economica da produrre, dice Google.

FEEDBACK TATTILE Grazie al giubbotto interattivo si possono utilizzare, per esempio, app o funzioni telefoniche e ci si può collegare a servizi online. Luci a Led e chip tattili provvedono a fornire i necessari feedback all'utente.

INTERNET OF THINGS Lo smartphone nel taschino è solo la prima delle applicazioni possibili, ma seguendo la tendenza dell'Internet delle Cose, le interazioni si moltiplicheranno: con servizi, dispositivi e scenari inimmaginabili.

ECOSISTEMA DIGITALE Google, come al solito, sta già sviluppando il progetto nell'ottica di un ecosistema, con applicazioni, servizi cloud, componenti elettronici e collegamenti studiati ad hoc. E la fantasia galoppa: già immaginiamo abiti per interagire fisicamente con la realtà aumentata. Voi, che cosa ne vorreste fare?


Pubblicato da Emanuele Colombo, 14/06/2016
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