IL PROGETTO La notizia è recente: la compagnia Italvolt, con il contributo di Comau per l'automazione industriale e affidandosi alla divisione Architettura di Pininfarina, intende realizzare una fabbrica per la produzione di batterie destinate ad auto elettriche ed EV in generale. Sorgerà nell'area della ex Olivetti di Scarmagno, in Piemonte, la versione all'italiana delle Gigafactory di Tesla (che nel progetto non ha nulla a che fare, è bene sottolinearlo). E accanto alla promessa di un investimento pari a 4 miliardi di euro, alla creazione di 4.000 posti di lavoro diretti e 15.000 nell'intera filiera produttiva, c'è un altro aspetto molto interessante: con tutta probabilità, le batterie prodotte in Italia saranno tra le più green al mondo.
EMISSIONI A CONFRONTO Ad oggi, infatti, il 92% delle batterie viene costruito tra Cina (60%), Giappone (17%) e Corea del Sud (15%), tutti Paesi in cui il paniere energetico punta sulle rinnovabili molto meno di quello italiano. In pratica, le batterie provenienti dall'Asia comportano emissioni in fase di produzione molto più elevate di quelle che verranno prodotte nel Belpaese. In particolare, se guardiamo alla produzione di energia elettrica, che nei processi di fabbricazione delle batterie è la forma di energia impiegata prevalente, vediamo che in Italia viene da fonti rinnovabili per il 39,7%, contro il 26,7% della Cina, il 18,8% del Giappone e lo 0,05% della Corea del Sud (fonte BP). L'Italia fa anche meglio dell'Europa, che nel suo insieme totalizza un 36,8%, e tallona da vicino la Germania (39,9%), dove Elon Musk sta costruendo una Gigafactory Tesla vicino a Berlino.
Gigafactory Italvolt sarà realizzata con Pininfarina e Comau
L'IMPIANTO La fabbrica di batterie Italvolt coprirà un'area di 300 mila metri quadrati e sarà per dimensione la dodicesima al mondo. La capacità produttiva iniziale sarà di 45 GWh, con l'biettivo di arrivare a 70 GWh a regime, a fronte di una domanda che - si stima - raggiungerà quota 565 GWh nella sola Europa. A rendere particolarmente attraenti le batterie italiane dal punto di vista ambientale c'è anche la rigida normativa sulla produzione industriale, che prevede vincoli molto stretti sulla bonifica delle acque reflue dei processi e sulle emissioni delle fonti energetiche non rinnovabili: aspetti che, di nuovo, dovrebbero costituire un chiaro vantaggio in tema di eco-compatibilità.
I RUOLI DI PININFARINA E COMAU La stessa realizzazione dell'impianto, si dice, vedrà l'applicazione delle più moderne metodologie costruttive: tanto dal lato architettonico, con Pininfarina che adotterà l'approccio Dfma (Design for Manufacture e Design for Assembly, due metodologie che puntano a identificare, quantificare ed eliminare sprechi e inefficienze nella progettazione), quanto dal lato dell’automazione industriale, con Comau che fornirà le soluzioni più innovative per impianti e tecnologie: tanto per la produzione quanto per il laboratorio di Ricerca e Sviluppo.
FILIERA CONTROLLATA ''Credo fortemente che il nostro team di ingegneri e tecnici altamente qualificati potrà realizzare la produzione di batterie più ecologica non solo in Europa, ma in tutto il mondo'', dice Lars Carlstrom, Amministratore Delegato e fondatore di Italvolt. ''Il nostro obiettivo è assicurare il futuro dell’industria automobilistica e garantire che la catena di approvvigionamento sia la più green possibile, dall’inizio alla fine. L’impatto socio-economico che la nuova industrializzazione verde porta con sé rappresenterà una svolta per il mondo''.