Bosch investe nei semiconduttori, con una nuova fabbrica di chip per auto sempre più smart e per l'Internet delle Cose
LA NUOVA FABBRICA DI CHIP Pochi lo sanno, ma tre smartphone su quattro funzionano grazie a sensori prodotti da Bosch e nel 2016 ogni singola auto costruita al mondo conteneva in media nove chip firmati dal colosso tedesco: per esempio per comandare l'apertura degli airbag e per molte altre funzioni automatiche. Per far fronte a una domanda sempre più elevata, l'ultima mossa di Bosch è stata quella di investire un miliardo di euro nella realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di semiconduttori a Dresda, in Germania, in una regione – la Sassonia – dove il settore della microelettronica è molto sviluppato, tanto da giustificare il nomignolo di Silicon Saxony.
UN MERCATO IN CRESCITA La nuova fabbrica creerà 700 nuovi posti di lavoro e permetterà a Bosch di mantenere la leadership all'alba dell'era dell'Internet delle Cose (IoT): la tendenza tecnologica che porterà al collegamento in rete di un gran numero di oggetti insospettabili. In base a questa tendenza, il settore dei microprocessori diventerà sempre più centrale nell'economia mondiale, tanto che il suo mercato è destinato a crescere di oltre il 5 per cento l'anno fino al 2019, secondo uno studio di PricewaterhouseCoopers (PwC, una multinazionale specializzata in consulenza). Mobilità e IoT diventeranno settori trainanti nei prossimi anni.
LA TECNOLOGIA Il nuovo stabilimento Bosch per i semiconduttori verrà ultimato alla fine del 2019 e inizierà l'attività nel 2021. Produrrà chip da wafer di silicio da 12 pollici, cioè più grandi dei tradizionali wafer da 6 e 8 pollici di diametro che Bosch ha utilizzato finora. La tecnologia da 12 pollici consente volumi produttivi superiori e migliori economie di scala. I chip ivi prodotti potranno essere usati in moltissime applicazioni: non solo legate al mondo dei trasporti, ma anche a quello della domotica (cioè l'automazione domestica) e le comunicazioni.