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Dietro le quinte dell'esperienza BMW: tra VR e Digital Learning


Avatar di Emanuele Colombo, il 30/11/18

6 anni fa - BMW: Realtà Virtuale e Digital Learning vs EV, PHEV e infotainment

BMW: Realtà Virtuale e Digital Learning vs EV, PHEV e infotainment

Le nuove didattiche BMW, tra realtà virtuale e digital learning, per formare sulle tecnologie delle auto elettriche e connesse

QUELLO CHE NON SI VEDE DI BMW Non tutti, quando portano l'auto a fare il tagliando, sbirciano oltre le porte dell'officina. Pochissimi hanno idea di come i meccanici lavorino, come si preparino e con quali strumenti, per affrontare le nuove sfide rappresentate dalle auto moderne. L'evoluzione di queste ultime è infatti rapidissima tra sistemi di bordo connessi (infotainment & c.) e la crescente elettrificazione dei motori, con batterie sempre più potenti nei modelli ibridi plug-in (PHEV) ed elettrici puri. BMW ci ha concesso di sbirciare dietro le quinte, per mostrarci strumenti, tecniche e procedure che raccontano, ancora più dei prodotti, la cultura aziendale e in cosa consista, concretamente, il valore di un brand come quello dell'elica.

OBIETTIVO FORMAZIONE Alle nuove sfide, BMW si prepara con l'applicazione di nuove tecnologie, nel tentativo di rendere più rapido ed efficace l'apprendimento delle nuove nozioni: tanto per i meccanici quanto per chi si occupa di assistenza diretta alla clientela. Come quegli specialisti di prodotto chiamati Genius che, nei concessionari, vi spiegano come collegare il vostro smartphone ai sistemi di bordo, per fare un esempio.

REALTÀVIRTUALE Uno degli strumenti più affascinanti è la realtà virtuale, che abbiamo sperimentato in prima persona presso il reparto formazione della BMW di San Donato Milanese. L'obiettivo era individuare l'interazione dei sensori e dei componenti del tetto di una BMW i8 Roadster durante le fasi di apertura e di chiusura. Ma non era la fiammante i8 parcheggiata nella sala l'oggetto delle nostre attenzioni, quanto una sua copia virtuale, che potevamo visualizzare tramite un'app per tablet o indossando un visore per la realtà virtuale.

CON LA TESTA DENTRO L'AUTO L'effetto più suggestivo si è avuto – ovviamente – indossando gli occhiali elettronici del visore. Grazie a esso potevamo spostare il punto di osservazione a piacimento: con la testa che attraversava senza sforzo qualunque strato o componente dell'auto virtuale, fino a fissare lo sguardo sugli specifici componenti e attuatori del tettuccio. Che al momento di entrare in funzione venivano evidenziati da una didascalia colorata.

DIGITAL LEARNING BMW Italia ha introdotto la realtà virtuale da circa un anno ed è ancora presto per poter misurare l'efficacia di questo nuovo metodo, ma lo sforzo verso una didattica sempre più immersiva e coinvolgente è palpabile. Anche nella sala dedicata al Digital Learning: non un ambiente specifico, ma una serie di strumenti mobili che permettono di attrezzare al bisogno una postazione per trasmettere o registrare lezioni da condividere via Internet.

LEZIONI E TUTORIAL Dalla sala di trasmissione per il Digital Learning vengono impartiti corsi di formazione in teleconferenza, a classi di una trentina di allievi (non di più per non rendere ingestibili le sessioni di domande e risposte). Le lezioni durano un'ora e vanno a supportare un percorso formativo che prevede poi lezioni ed esercitazioni in aula, seguite da test di verifica dell'apprendimento e rilascio di apposite certificazioni. Ma del Digital Learning fanno parte anche brevi tutorial di un paio di minuti. che spiegano in video, ad esempio, le operazioni per collegare lo smartphone alla vettura.

LAVAGNE INTERATTIVE Altro strumento didattico interessante è la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM), una sorta di gigantesco tablet, che può funzionare da solo, con il suo sistema operativo Android, oppure può essere collegato a un pc. Attraverso la LIM la didattica viene resa più interattiva. Con essa, per esempio, abbiamo partecipato al quiz di verifica di un corso introduttivo per i nuovi impiegati BMW, volto a promuovere in modo coinvolgente la cultura aziendale.

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I VALORI DELL'AZIENDA “Il presupposto è che chi lavora in BMW non possa non conoscere i capisaldi della storia del marchio e alcune informazioni di cultura automobilistica che gli permettano di rispondere a tono in una chiacchierata in birreria”, ci racconta Corrado Pellegrini, che in BMW si occupa appunto di formazione. E l'approccio è molto pratico: il passaggio successivo è vedere come si preparano gli allievi a mettere le mani sui nuovi impianti di infotainment, come quello altamente personalizzabile e con un monumentale schermo da 12 pollici installato sulla nuova BMW X5.

HANDS ON Come? Con una bella lista di personalizzazioni da effetturare in autonomia, seduti a bordo dell'auto. Il punto di arrivo non è tanto piegare l'auto ai nostri voleri, ma "permettere ai tecnici di ripristinare una determinata configurazione dopo che l'utente è intervenuto senza ottenere il risultato desiderato”, ci spiega Alessandro Chiodini, anche lui impegnato nella formazione.

COME TI CAMBIO LE BATTERIE A proposito di intervenire sull'auto, come si ripara la batteria di una BMW PHEV? Chiunque abbia fatto partire un'auto collegandola coi cavi alla batteria di un'altra vettura sa che non è un'operazione banale: basta che i contatti tocchino uno stesso pezzo di lamiera perché si scateni un corto circuito, che nel giro di un'istante può arrivare a far sciogliere il metallo e a saldare gli elettrodi al metallo. Dentro alla batteria di un PHEV c'è tanta più energia che in un normale accumulatore e per maneggiarlo in sicurezza serve una preparazione e una certificazione specifica.

IN AREA PROTETTA Per questo, per poter intervenire su ogni modello ibrido o elettrico BMW, esistono percorsi formativi e di certificazione dedicati. Noi abbiamo assistito allo smontaggio della batteria di una BMW X5 PHEV della scorsa generazione, ammirando l'approccio quasi zen a tutte le operazioni dei formatori Luca Rinaldo e Gianandrea Testini. L'area di lavoro viene delimitata per permettere al tecnico, che vi lavora da solo, di non essere distratto o disturbato.

PRIMO, ISOLARE La batteria stessa è un pezzo di alta ingegneria, con tutta una serie di accorgimenti che ne rendono davvero sicura la manutenzione straordinaria, per chi sia stato addestrato. Per cominciare esiste un interruttore generale che interrompe l'alta tensione e la confina all'interno della batteria, scaricando l'energia residua delle varie parti elettroniche dell'auto.

SICUREZZA SOTTO CHIAVE Lo stacca-batteria è fatto in modo che il meccanico possa bloccare l'apertura del circuito con un lucchetto, in modo che la tensione non venga accidentalmente ripristinata durante lo svolgimento del lavoro. Smontata poi la batteria, si procede all'apertura del case: tutte le viti rimosse e le guarnizioni che rendono quest'ultimo a tenuta stagna verranno sostituite al momento del rimontaggio con componenti nuovi e le viti verranno serrate con chiavi dinamometriche. Un successivo test di tenuta, con l'aiuto di una pompa ad alta pressione, garantirà che l'operazione sia stata svolta a regola d'arte.

ATTENZIONE AL DETTAGLIO In BMW le batterie le guardano con grande rispetto e ogni operazione viene effettuata con cura e metodo, a testimonianza di una ricerca di eccellenza nel servizio che è poi la vera forza di un marchio premium. L'attenzione al dettaglio, su cui i formatori insistono molto, prevede per esempio che chi porta in officina la propria BMW se la ritrovi con le medesime impostazioni che aveva prima: un'operazione agevolata dall'esistenza dei profili utente, che permettono di salvare via Cloud, nella banca dati BMW, le proprie preferenze. Ai tecnici che dovranno collaudare l'auto basta sfruttare il profilo Ospite per non modificare le impostazioni del cliente.

L'INNOVAZIONE CHE NON TI ASPETTI Nuove tecnologie, nuove sfide, nuove modalità di intervento e nuove opportunità. Ma soprattutto nuovi metodi di insegnamento ed è forse questo l'aspetto più affascinante: che aziende come BMW provino a sperimentare percorsi didattici innovativi più ancora di scuole e università. D'altra parte, qui lo scopo non è di fare selezione tra gli studenti, ma di valorizzare le competenze, portando tutti i dipendenti a sviluppare il proprio potenziale. Una cosa a cui certo non pensiamo quando entriamo in un autosalone per scegliere la nostra prossima auto, ma che farà poi una grande differenza quando ci recheremo in assistenza.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 30/11/2018
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