Sì, viaggiare! E come dare torto a Battisti, la scoperta, l’avventura - che sia su strada o fuori - fanno battere forte il cuore ai motociclisti. Anche nel 2024 crossover e maxi enduro saranno protagoniste con un sacco di nuove proposte, accomunate dalla capacità di viaggiare, ma declinata in diverse sfaccettature: da quello veloce, anzi velocissimo, a quello più avventuroso. Scopriamo assieme alcune delle più interessanti.
- Moto Guzzi Stelvio
- Honda Africa Twin Adventure Sports
- BMW F 900 GS
- Triumph Tiger 900
- Moto Morini X-Cape 1200
- BMW S 1000 XR /M 1000 XR
MOTO GUZZI STELVIO
Moto Guzzi Stelvio all'alba
Il nuovo corso di Moto Guzzi s’è aperto lo scorso anno con laV100 Mandello, a darle manforte nel 2024 arriverà anche la Stelvio, una delle crossover più attese degli ultimi anni, vuoi per l’importanza del nome all’interno del marchio, vuoi perché le moto da viaggio tutto fare come lei sono tra le preferite degli italiani. Il bicilindrico a V di 90° da 1.042 cc che abbiamo conosciuto e apprezzato sulla sorella V100 Mandello, è al centro del progetto e non dovrebbe avere problemi a spostare i 246 kg di peso in ordine di marcia grazie a 115 CV a 8.700 giri/min e 105 Nm di coppia a 6.750 giri, con trasmissione rigorosamente a cardano. Seppur sia priva dell’aerodinamica adattiva e delle sospensioni semi attive, la Stelvio si conferma al vertice della categoria per quanto riguarda la dotazione tecnologica: di serie è provvista di ride by wire multi-mappa, ABS e controllo di trazione cornering, radar anteriore e posteriore per blind spot detection e cruise control adattivo. Tipicamente da crossover le scelte ciclistiche, con cerchi da 19 e 17 pollici calzati da pneumatici dual purpose, e sospensioni con 170 mm di escursione, un buon compromesso tra capacità d’assorbimento degli ostacoli e accessibilità, dato che la sella rimane a “soli” 830 mm da terra. Al momento la versione è unica, ma le possibilità di accessoriarla non mancheranno, ad esempio con un bel tris di borse. I prezzi? Varieranno tra 16 e 17.000 euro in base a quanto ci si farà ingolosire dal catalogo optional.
HONDA AFRICA TWIN ADVENTURE SPORTS
Honda Africa Twin Adventure Sports 2024: arriva il cerchio da 19
Sullo stesso terreno della Stelvio arriva anche laHonda Africa Twin, che nella sua versione Adventure Sports abbandona il cerchio da 21 pollici all’anteriore per assumere una connotazione ancora più votata ai viaggi e all’uso su strada, anche se Honda ci tiene a fare sapere che lei, essendo una Africa Twin, il fuoristrada non se lo dimentica. Ma il cambio di cerchio non è l’unica novità dal punto di vista della ciclistica, infatti le sospensioni Showa semi attive rinunciano a 20 mm di escursione, con vantaggi ancora una volta pensati per l’uso su strada e a pieno carico, magari con passeggero e borse al seguito. Sempre in quest’ottica è da segnalare la nuova sella, più confortevole nell’imbottitura e dalla forma più ampia. Confort che promette di essere ad alto livello anche in tema riparo aerodinamico, dove la carenatura più ampia garantirà – in abbinata al plexiglass – riparo dall’aria alle alte velocità. Anche la versione Adventure Sports beneficerà degli aggiornamenti apportati a motore e cambio DCT: il bicilindrico da 1.084 cc avrà ancora 102 CV, ma grazie a modifiche alla componentistica interna, guadagna ben 7 Nm di coppia, per un picco di 112 Nm. L'Africa, disponibile sia con cambio manuale che con DCT, per il 2024 potrà contare su un sistema Dual Clutch rivisto: le scalate avvengono ora a un regime superiore, il riconoscimento delle curve è stato migliorato al fine di enfatizzare il divertimento e il rilascio delle frizioni è stato reso più progressivo per aiutare in partenza e nelle manovre a bassa velocità, col passaggio dalla prima alla seconda marcia più morbido. Matt Ballistic Black Metallic con cerchi neri e Tricolour Pearl Glare White con cerchi color oro. I prezzi? 19.290 euro per quella con cambio manuale, 20.490 euro per quella con DCT.
BMW F 900 GS
Le due colorazioni disponibili per la nuova F 900 GS di BMW
Il viaggio lo ha sempre avuto nel DNA anche BMW, l’attesissimaR 1300 GSsta ovviamente rubando la scena alle altre numerose novità ma, come dicevano i latini, “in medio stat virtus” e allora occhi puntati anche sulla F 900 GS. Non tanto la versione “globetrotter” Adventure (anche lei rinnovata) bensì a quella leggera. Ténéré, possiamo dirlo, ha fatto scuola, dopo di lei le bicilindriche ad alta vocazione fuoristradistica sono comparse come funghi, e ora anche la Casa di Monaco di Baviera punta a conquistare consensi in questo segmento. Rispetto alla 850 GS, lanuova F 900 GSè decisamente più leggera, snella e aggressiva nel look. Sono stati risparmiati 14 kg intervenendo, tra l’altro, su serbatoio (ora plastico) e telaietto posteriore, rivista l’ergonomia, per una guida più efficace quando ci si alza sulle pedane, migliorata la ciclistica e rinvigorito il motore. Il bicilindrico parallelo è cresciuto fino a 895 cc grazie all’aumento dell’alesaggio, di conseguenza sono aumentati anche i valori di potenza e coppia, ora rispettivamente di 105 CV a 8.500 giri/min e 93 Nm a 6.750 giri/min. Il vero miglioramento che rende la nuova F 900 GS decisamente interessante per il fuoristrada è nel comparto sospensioni: la forcella e il mono ammortizzatore sono regolabili e dotati di buona escursione (230 mm davanti, 215 dietro), per gli insaziabili c’è anche il pacchetto Enduro Pro, con forcella Showa da 45 mm (contro 43) completamente regolabile e mono ZF con regolazioni idrauliche complete alle alte e basse velocità. Niente Dynamic ESA, il sistema di sospensioni semi-attive tanto caro a BMW, ma siamo sicuri che gli amanti del fuoristrada non rimpiangeranno la sua assenza. La nuova F 900 GS è disponibile in versione base in Blackstorm metallizzato, in versione modello Passion in tinta unita Yellow Sao Paulo e in versione GS Trophy in tinta unita Lightwhite solid paint/Racing Blue metallizzato. Prezzi a partire da 14.600 euro.
TIGER 900
Stelvio, Africa Twin e F 900 GS dovranno vedersela con una delle più valide e versatili enduro stradali della categoria: la Triumph Tiger 900 2024, l’unica delle moto in questa selezione che ho già avuto la fortuna di potervi raccontare nel mio test in terra spagnola,qui il link alla prova video. Le rinnovate inglesi hanno confermato i tanti punti di forza delle precedenti generazioni, con una dotazione praticamente full optional negli allestimenti Pro, aggiungendo un po’ di tecnologia in più, aumentando il confort e spingendo forte sulle prestazioni, con un rinnovato motore a tre cilindri – unico nella sua categoria – ora capace di abbinare all’incredibile trattabilità e fluidità d’erogazione anche il “graffio” di 108 CV, contro i “soli” 95 della precedente generazione. Vi ricordate lo sciogli lingua “tre tigri, contro tre tigri”? Ecco saranno proprio 3 le versioni di Tiger disponibili: la porta d’accesso Tiger 900 GT, la viaggiatrice stradale Tiger 900 GT Pro e la più selvaggia Tiger 900 Rally Pro. Arriveranno nelle concessionarie Triumph a partire da metà gennaio 2024, il listino attacca a 14.795 con la GT, a 16.595 euro troviamo la versione GT Pro mentre per mettersi in sella alla versione Rally Pro bisogna mettere in conto un esborso di 17.495 euro. Cifre più alte rispetto a quelle di alcune competitor ma la dotazione è praticamente full optional.
MOTO MORINI X-CAPE 1200
Moto Morini X-Cape 1200 2024
Il successo diX-Cape 650ha fatto venire le manie di grandezza a Moto Morini! Battute a parte, la Casa di Trivolzio è senza dubbio tra quelle che maggiormente caratterizzeranno il 2024 con le proprie novità e tra le più attese c’è senz’altro la Moto Morini X-Cape 1200 ADV. La maxi enduro è spinta dal rinnovato ed evoluto V2 Corsa Corta che ha fatto la storia recente di Morini, che ora va a braccetto con l’elettronica e riesce a rispettare la normativa antinquinamento Euro 5+. Un motore che anni fa avrebbe fatto impallidire le rivali per prestazioni mentre ora, con i suoi 125 CV rischia di essere più vicino alle medie che non alle maxi. Ma questo è il trend di mercato, che vi piaccia oppure no. Come la sorella minore, l’aspetto si rifà alle moto dakariane, con serbatoio e cupolino che si sviluppano molto in verticale, ma la X-Cape 1200 non nascerà per raggiungere il lago Rosa alle porte di Dakar. Più probabilmente solcherà su Alpi e Appennini, pennellando curve e tornanti facendo affidamento su un telaio misto in alluminio e acciaio, sospensioni regolabili con 180 mm di escursione e cerchi a raggi tubeless da 19 e 17 pollici. Non mancheranno cruise control, radar posteriore, diversi riding mode, sensori per il monitoraggio della pressione degli pneumatici e connettività. Quanto si dovrà attendere per vederla su strada non è ancora certo, come ci ha dichiarato Alberto Monni – Amministratore Delegato di Moto Morini – probabilmente entro la fine del 2024 e c’è da scommettere che, pur essendo una moto dall’importante dotazione, il prezzo sarà uno dei suoi punti di forza.
BMW S 1000 XR
BMW M 1000 XR, con 201 CV senza problemi a tirare su la ruota anteriore
Vi avevo promesso moto da viaggio capaci di riscrivere le leggi dello spazio e del tempo ele nuove BMW 1000 XRsono in grado di tener fede alla mia parola. La crossover bavarese non si stravolge ma va a mettere una pezza su alcune piccole criticità che affliggevano la precedente generazione. Ah sì, c’è anche la versione più scriteriata M 1000 XR, una specie di SBK su sospensioni a lunga escursione che promette di seminare il panico tra naked e sportive. Andiamo con ordine. La versione “tranquilla” è spinta dal motore 4 in linea aggiornato nella mappatura e nell’aspirazione, ora accreditato di 170 CV (5 in più della versione precedente) e 114 Nm a 9.250 giri/min. Ma non è la sola novità, infatti anche la sella è stata riprogettata, per consentire una maggiore libertà di movimento al pilota nella guida sportiva (tallone d’Achille del modello uscente. Gli effetti speciali sono tutti sulla versione M: 201 CV a 12.750 giri/min, valori più da sportiva che non da crossover, ma non è tutto perché anche la ciclistica lascia a bocca aperta. Rispetto alla S 1000 XR, le modifiche si notano nelle aumentate possibilità di regolazione delle sospensioni e nell’impianto frenante “M” con pompa radiale per il freno anteriore, cerchi forgiati ma anche in carbonio. Poteva rimanere sotto traccia una moto così? Ovviamente no, carbonio a vista, grafiche Motorsport e appendici sulle fiancate in grado di generare 12 kg di deportanza a 220 km/h. Su di lei niente borse laterali… tanto per farvi capire di che pasta è fatta, nemmeno se voleste aggiungere budget extra ai 26.690 euro necessari per acquistarla. A quel punto, se le esigenze non sono così estreme è meglio scegliere la S 1000 XR per 19.950 euro, così potrete montare addirittura il bauletto.