Ducati ci fa una sorpresa. E no, non si tratta di un episodio della Ducati World Premiere (qui le date degli episodi), che già di sorprese ne sforna a volontà. Questa è una novità a sé: diamo il benvenuto al Superquadro Mono. È vero che qualche notizia su questo progetto era già trapelata ma oggi è ufficiale e ne abbiamo tutti i dettagli. Scopriamo allora come mai il nuovo monocilindrico Ducati è così rivoluzionario. Qui sotto il video per guardarci dentro, dal canale YouTube ufficiale della Casa di Borgo Panigale.
DUCATI AMBIZIOSA Alla Ducati, ormai lo sappiamo, non piace arrivare seconda in nessuna categoria, pensiamo anche solo alla famiglia V4 che con Panigale, Streetfighter e Multistrada ha messo in grande difficoltà la concorrenza. A quanto pare, adesso, non si accontenta solo di primeggiare nei segmenti di maggior successo, ma vuole solcare nuovi sentieri non battuti, fino ad oggi, dalle rosse. Ammirevole è che, in questo caso (come nel caso dell’ingresso in motocross con Cairoli, qui l’articolo di Michele), si stia gettando in un segmento di nicchia: quello dei monocilindrici ad alte prestazioni, fino ad ora monopolio di KTM. È probabile che questo nuovo propulsore verrà montato su una Hypermotard (di cui già vi abbiamo mostrato le foto spia), ponendosi perciò come rivale diretta della KTM 690 SMC R da 75 CV.
Ducati Superquadro Mono smontato
POTENZA E AFFIDABILITÀ Ecco quindi che oggi Ducati presenta il nuovo Superquadro Mono: un inedito monocilindrico di 659 cc di cilindrata a corsa corta, con distribuzione desmodromica che con i suoi 77,5 CV (che diventano 84,5 con lo scarico racing firmato Termignoni) e 63 Nm di coppia ruba il primato a KTM del monocilindrico stradale più performante di sempre. Ciò che impressiona non è solo la potenza ma anche il regime di rotazione di cui è capace: il limitatore lo si raggiunge a quota 10.250 giri stabilendo anche qui un primato. Nonostante questi numeri impressionanti pare che sia anche molto affidabile considerando che il cambio olio è fissato ogni 15.000 km e il controllo gioco valvole ogni 30.000. Da notare anche la possibilità di depotenziamento per le patenti A2, del resto è facile che faccia breccia soprattutto nel cuore dei più giovani.
Ducati Superquadro Mono, dettaglio del carter e della camicia del cilindro
DERIVA DALLA PANIGALE Questo motore deriva niente meno che dal bicilindrico della mitica Panigale 1299 (ultima superbike bicilindrica prima dell’arrivo del V4) da cui eredita, tra le altre cose, il sistema desmodromico. Non è la prima volta che Ducati adotta un monocilindrico, seppure siano trascorsi ben 30 anni dall’ultimo: quello della gloriosa Supermono 550 da 75 CV, capace di vincere il Tourist Trophy nel 1995. Questo nuovo monocilindrico può, però, contare sulle moderne tecnologie per poter fare enormi passi avanti non solo in termini di potenza e di affidabilità ma anche di usabilità, come dimostra la presenza di due contralberi di equilibratura che garantiscono di non restituire al pilota eccessive vibrazioni ai regimi più elevati. Inoltre, la trasmissione a sei rapporti potrà contare sul cambio elettronico bidirezionale.
Ducati Superquadro Mono, le tre viste
A QUANDO LA PREMIÉRE Ducati ha sempre avuto, e tuttora ha, un’impostazione molto racing, che ha sempre premiato in termini di velocità talvolta a discapito delle ''pratiche teppistiche'': alla luce di questi dati abbiamo modo di pensare che la moto che monterà questo motore entrerà di diritto nell’olimpo delle due ruote più arroganti di sempre. Resta da capire quale sarà la prima moto a impiegarlo, ma lo sapremo presto, visto che sarà svelato nell'episodio della Ducati World Premiére del prossimo 2 novembre. Stay tuned!