Fabio Wibmer è un vero e proprio asso sulle due ruote, ma quelle a pedali. L'atleta RedBull ha realizzato quello che è il sogno di molti appassionati di moto, guidare una MotoGP. Ma davvero è possibile sopravvivere a una moto da oltre 280 CV per 360 km/h di velocità massima? Fabio ci dimostra che, con un po' di allenamento, una progressione studiata a tavolino e un coach come Daniel Pedrosa – e certamente delle abilità fisiche superiori alla media – si può fare. Ecco come!
PER GRADI Guidare una MotoGP senza essere mai salito su un'altra moto in pista non sarebbe una buona idea. Ottime nave scuola sono le miniGP, piccole moto 4T con motore da circa 160 cc. Fabio prende così confidenza con pieghe e spostamento del corpo in sella: niente male tra impennate e stoppie, la stoffa sembra esserci (ad onor del vero pare abbia corso con le moto da cross da bambino)! Dopo una moto in miniatura è già tempo di una moto vera, di quelle serie: KTM RC 8C, 135 CV per 142 kg a secco, la moto ''per tutti'' più vicina a una Moto2. La prima giornata è andata, domani si fa sul serio.
MOTO2-MOTOGP Dopo la replica cosa c'è di meglio se non una vera Moto2? Il giorno due inizia così, con la KTM che corre nella classe di mezzo del Motomondiale: più di 140 CV per una velocità massima di oltre 300 km/h, un'ottima rampa di lancio verso la Master Class. Dopo aver guidato una vera moto da corsa Fabio è pronto per il mostro da oltre 280 CV e 360 km/h, la RC16 MotoGP. Un'esperienza incredibile, guidato da un fenomenale Dani Pedrosa a bordo di una Super Duke 1390 R. Alla fine un best lap a 25 secondi da quelli veri, un'eternità certo, ma che goduria...