Prima foto ufficiale per il "Vespone" del terzo millennio. Nuova nel pieno rispetto della tradizione. Scocca in lamiera, look da "come eravamo", ma tecnica ultramoderna e, per la prima volta, ruote da 12 pollici.
Hanno scelto il nome Granturismo, e a qualcuno con i capelli spruzzati di bianco potrà anche sgorgare qualche lacrimuccia di nostalgia. Perché Granturismo è un nome storico per Vespa, legato indissolubilmente ai vesponi degli anni 50, quelli con i motori "grossi" 150 o 200 cc. Così la Vespa si prepara ad affrontare il terzo millennio rispolverando quella scritta e quella filosofia. Oggi come allora due scocche: la piccola per la serie ET (altro nome storico della Vespa) con cilindrate 50,125 e 150, la grossa per la serie Grantursimo che avrà (per ora) motori 125 e 200 a quattro tempi, quattro valvole, in regola con le normative Euro 2.
Un nome di ieri con la tecnica di oggi, dunque, anche se la Granturismo non vuole abbandonare gli elementi che da sempre contraddistinguono la Vespa dall’esercito di scooter che circolano nelle nostre città. Parliamo, ovviamente, della scocca in lamiera, qui "gonfiata" fino a raggiungere dimensioni importanti.
La Granturismo può anche vantare qualche record nel mondo Vespa. Per prima ha il raffreddamento a liquido, per prima monta cerchi da 12 pollici, per prima vanta il doppio freno a disco, cose normali per uno scooter moderno, ma che per la prima volta arrivano a adornare un classicone come la Vespa. Che, tra l'altro dovrebbe avere anche prezzi interessanti, soprattutto la 200. Si parla di circa 3700 € per la 125 e 4000 € per la 200.
Una nuova Vespa, insomma, ancora automatica. I nostalgici amanti del cambio al manubrio possono però asciugarsi le lacrime. La Granturismo non sostituirà la PX, l’Highlander delle due ruote, che, forte dei suoi 26 anni di carriera e di oltre 2.000.000 d’esemplari venduti continua ad essere molto richiesta in tutto il mondo. Anzi, nuove indiscrezioni riguardano proprio la PX, che potrebbe arrivare al prossimo Salone di Milano (a settembre), tirata a lucido, con motore quattro tempi superecologico e, udite udite, con un cambio automatico-sequenziale tipo tiptronic. La storia continua.