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Hamilton ipotizza una Ferrari davanti di 0.5 secondi, ma il team principal rispedisce al mittente. E rimangono dubbi sull'affidabilità
PRETATTICA Il gioco dei test precampionato è ogni anno sempre lo stesso. Chi va forte fa finta di essere in difficoltà per mettere un po’ di pressione in più a quelli che, almeno sulla carta, dovrebbero essere i rivali annunciati. Non c’è dunque da sorprendersi se Lewis Hamilton e Toto Wolff ormai da due settimane ripetano la stessa cantilena: “La Ferrari è più veloce di mezzo secondo”. E neppure del fatto che la Ferrari provi a rispedire al mittente tutti i complimenti ribadendo che, se proprio c’è da individuare un team da battere, è certamente quello campione del mondo in carica. Il solito gioco delle parti, al quale solo le qualifiche di Melbourne potranno mettere fine. E al quale, nel frattempo, neppure Mattia Binotto, il nuovo team principal del Cavallino, si è sottratto.
POMPIERE L’ex direttore tecnico della Ferrari recentemente promosso al posto di Maurizio Arrivabene, ha incontrato noi giornalisti nella pausa pranzo dopo un colloquio di qualche minuto con il presidente John Elkann (arrivato oggi a Barcellona in visita ai suoi uomini). L’ingegnere italo-svizzero ha subito commentato la previsione di una Ferrari di mezzo secondo più rapida della Mercedes, ribadita pochi minuti prima in conferenza stampa da Hamilton: “Stiamo ancora imparando a capire la nostra macchina e i limiti delle performance, ma anche l’affidabilità. Sono giornate importanti per la preparazione di tutta la stagione e sono felice di sapere che Lewis crede che siamo noi i più veloci, ma io penso che loro siano molto forti. Lo saranno di sicuro in Australia. Sarebbe totalmente sbagliato pensare che noi siamo più veloci di loro, qua si gira sempre con differenti livelli di carburante. Non mi aspetto che siano dietro, in ogni caso saremo molto molto vicini”.
BILANCIAMENTO PUNTO FORTE Uscito per un momento dalla parte del pompiere, Binotto si è comunque mostrato molto soddisfatto dall’ultima nata di Maranello: “Il nostro punto di forza è che la macchina è ben bilanciata, i piloti sono contenti della guidabilità e anche della stabilità nelle fasi di frenata. Questo dà loro molta fiducia. Se scommetterei sulla nostra vittoria in Australia come Leclerc ieri? A me non piace scommettere, non l’ho mai fatto in vita mia. Però, piuttosto che scommettere sugli altri,è chiaro che preferirei farlo su noi stessi”.
BANDIERA ROSSA! Si ferma la #Ferrari di #Vettel per problema tecnico. #F1Testing#F1#Seb5pic.twitter.com/08sgsl63gw
— motorbox.com (@motorboxcom) March 1, 2019
AFFIDABILITA’ Effettivamente, se non sulle prestazioni, qualche dubbio è sorto sull’affidabilità della SF90. La scorsa settimana era filato tutto liscissimo, ma in questa seconda tornata di test c’è stato almeno un inconveniente al giorno: martedì un problema all’impianto di raffreddamento, mercoledì la rottura del cerchio di Vettel, mentre ieri lo scarico ha fermato Leclerc a giornata ormai ampiamente conclusa. Oggi, poi, ancora lo stop per Seb proprio nel corso della tanto attesa simulazione gara, legato stavolta a un problema elettrico che mette fine con un paio d'ore d'anticipo ai test precampionato della Ferrari. Anche in questo caso, la prudenza è d’obbligo: “Lo scarico? Il problema è facilmente risolvibile, non è successo davvero niente di particolare e Charles si è fermato proprio all’ultimo giro del suo programma. Certo, per vincere dovremo essere i più forti e ancora non lo siamo anche se ci stiamo lavorando. Mi piacerebbe vedere una monoposto nel complesso un po’ più affidabile”. Ma è anche per questo, e non solo per i giochetti di pretattica, che ci sono i test…