Roberto Rolfo vince la prima gara dell'anno su un Lucas Mahias da cartellino rosso ed un Anthony West che merita una moto ufficiale
CI CREDO ANCORARoberto Rolfo è stato il protagonista della prima gara dell'anno del Mondiale Supersport: già dai test ufficiali si capiva che i mille problemi della passata stagione erano solo un brutto ricordo, ma nessuno si aspettava che, sul circuito di Phillip Island, sarebbe riuscito a centrare il suo primo successo nel mondo delle derivate dalla serie. Il torinese ha corso sul sali e scendi australiano per 21 volte, ma quella di domenica, per lui, è stata un'emozione incredibile: partito dall'ottava casella in griglia, ha fatto il suo passo ed alla fine ce l'ha fatta, resistendo agli attacchi di un Lucas Mahias che, sul rettilineo finale, si è spinto ben oltre il limite. Nei confronti del francese è stato forse fin troppo corretto, chiudendo non uno ma entrambi gli occhi: è andata bene, per fortuna. Il suo è un comportamento da Campione, di un pilota che crede ancora nel suo sogno, nonostante tutto: vincere. Voto 10
CARTELLINO ROSSOSecondo sul traguardo al photofinish per un solo millesimo, ma grazie ad una manovra che avrebbe potuto sfociare in tragedia: Lucas Mahias non è nuovo nel mondo delle corse, ha fatto diverse apparizioni nel Motomondiale ed in Superbike, diventando titolare nel 2015 in Supersport e l'anno scorso nel Mondiale Endurance. Va bene provare a vincere a tutti i costi, ma mettere in pericolo l'incolumità del tuo avversario non è il comportamento corretto per uno sportivo professionista. Alla fine, scusandosi, è stato perdonato ed ha portato a casa un importante secondo posto per il team Yamaha ufficiale. Una sanzione, però, sarebbe stata doverosa da parte della direzione gara. Voto 5
DATEGLI UNA POSSIBILITÀ Ecco un altro veterano che non ha ancora perso la passione di correre: è dal 1998, con il debutto nel Motomondiale classe 125, che Anthony West gareggia in continuazione, ma più va avanti con gli anni meno solo le chance di poter avere una sella ufficiale con la quale disputare un'intera stagione. Anche quest'anno ci sta provando, e la speranza è sempre quella: ad inizio weekend nessuno avrebbe scomesso un centesimo su di lui, ed invece con una R6 vecchio modello è riuscito a ripetere la splendida prestazione della passata stagione davanti al suo pubblico, finendo sul gradino più basso del podio. Sarà anche più anziano di tanti altri giovani talenti, ma merita una possibilità. Anche fosse l'ultima. Voto 9
DA GREGARIO A PRIMA GUIDA Ha solo 19 anni, ma al momento ha sulle spalle la responsabilità dell'intero team ufficiale Kawasaki: visto che il Campione del Mondo in carica, Kenan Sofuoglu, dovrà stare lontano dai circuiti almeno fino al round di Aragon per la doppia frattura al polso destro, Kyle Ryde sta trasformando il suo ruolo di gregario in quello di prima guida. E per essere la sua prima stagione da pilota titolare, lo sta facendo al meglio: quarto in Superpole, quarto al termine della gara di domenica, anche se in due occasioni è stato portato fuori pista da errori altrui. Avanti così. Voto 8
OCCASIONE SPRECATA È stato costantemente davanti in tutte le prove del weekend, ha ottenuto la pole position davanti al ben più esperto Cluzel... e poi in gara ha sprecato tutto, vuoi per la tensione che per alcuni problemi dell'ultimo minuto sulla sua MV Agusta ufficiale. Invece che scattare e mettersi davanti, nella seconda ripartenza ha perso tempo nelle retrovie e, per tentare di recuperare, ha forzato la staccata in discesa al termine dello scollinamento andando per i prati australiani. Negli ultimi giri ha cercato la rimonta disperata ed è stato anche l'autore del giro più veloce in 1'33''782 quando tutti gli altri giravano sopra all'1'34''... ma ormai era tardi ed ha dovuto accontentarsi di limitare i danni con un mesto sesto posto. Almeno ha fatto esperienza per il prossimo round. Voto 6
ITALIANI IN ALTO MARE Alla vigilia della prima gara dell'anno, tutte le speranze tricolori erano affidate solo a pochi piloti di punta: primo tra tutti Federico Caricasulo, neo acquisto del team Yamaha ufficiale che alla curva 4 si è esibito in numeri da circo tenendo in piedi una R6 che, in una gara “sprint” di 10 giri, è arrivata troppo presto alla frutta. E che gli ha dato il colpo di grazia all'ultimo giro, perdendo l'anteriore al termine dello scollinamento e centrando l'incolpevole Jules Cluzel, bravo a rimanere con il gruppo dei primi ma che è stato beffato dal destino con una frattura dell'osso sacro che mette in serio dubbio la sua partecipazione al prossimo round thailandese. L'altro italiano che ci ha fatto sognare fino all'ultimo è Alex Baldolini, autore di un'ottima gara tutta all'attacco fino all'ultima tornata, in cui qualche problema di troppo lo ha costretto ad una misera 13esima piazza. Ha chiuso la classifica Michael Canducci, già protagonista in griglia di partenza per la frizione bruciata della sua ZX-6R: lui quantomeno ha terminato la gara, cosa che non si può dire di Davide Pizzoli, ritiratosi dopo appena 3 giri, né di Christian Gamarino, sfortunato nel primo start per essere stato centrato dalla CBR600RR imbizzarita di Robin Mulhauser. La situazione italiana, per il momento, è quindi tutta nelle manidi Roberto Rolfo: speriamo che nel proseguo di stagione le cose possano migliorare. Voto 5
CLASSIFICA DI CAMPIONATO Qua di seguito la classifica di Campionato aggiornata alla prima gara di Phillip Island:
Roberto Rolfo – MV Agusta 25 punti
Lucas Mahias – Yamaha 20 punti
Anthony West – Yamaha 16 punti
Kyle Ryde – Kawasaki 13 punti
Niki Tuuli – Yamaha 11 punti
Patrick Jacobsen – MV Agusta 10 punti
Aiden Wagner – Honda 9 punti
Kazuki Watanabe – Kawasaki 8 punti
Nacho Calero – Kawasaki 7 punti
Lachlan Epis – Kawasaki 6 punti
Sheridan Morais – Yamaha 5 punti
Zulfahmi Khairuddin – Kawasaki 4 punti
Alex Baldolini – MV Agusta 3 punti
Michael Canducci – Kawasaki 2 punti