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Sulla carta dovrebbe essere il weekend della riscossa per la Ducati… ed invece il Campione del Mondo in carica è da subito irraggiungibile, mentre a Melandri, Sykes e Davies tocca inseguire
FINALMENTE IN EUROPA Dopo l’Australia e la Thailandia, il Mondiale Superbike 2017 torna finalmente nel Vecchio Continente: come tappa inaugurale questo weekend le derivate dalla serie correranno in Spagna, per la precisione in quel MotorLand Aragon che, nelle ultime tre edizioni, è sempre stato terra di successi della Rossa di Borgo Panigale.
CANNIBALE ALL’ENNESIMA POTENZA Stavolta, però, i risultati favorevoli alla Ducati hanno stentato ad arrivare, dal momento che già dal primo venerdì di prove libere l’assoluto dominatore del circuito spagnolo è stato… bravi, avete indovinato, Jonathan Rea. Il Campione del Mondo in carica ha sfatato tutti i pronostici che lo vedevano in difficoltà fin dall’inizio del weekend, andando a segnare sia il miglior tempo di giornata (1’50’’062) che portando a termine un’impressionante simulazione sulla distanza di gara. Nei diciotto giri compiuti, Johnny ha tenuto un ritmo veramente indiavolato: con un miglior passaggio in 1’50’’872 (il peggiore è, invece, stato in 1’51’’390), il tempo complessivo della migliore manche dell’edizione 2016 è stato già abbassato di dieci secondi.
DUCATI IN SCIA Di fronte a tale supremazia, la Ducati è rimasta a guardare? Certo che no, dal momento che il nostro Marco Melandri è riuscito nell’impresa di avvicinarsi al due volte Campione del Mondo britannico. A dire la verità la sua Panigale è stata l’unica ad arrivare così vicina, a soli 99 millesimi, visto che Tom Sykes e l’altra Rossa affidata a Chaz Davies, vittima della rottura del motore nelle FP1, hanno accusato rispettivamente 243 e 321 millesimi dalla vetta. A prima vista sembra quindi che il bicilindrico modenese possa ancora dire la sua in Superpole…
VERSO LA SUPERPOLE 2 A seguire ha conquistato un’importante quinta posizione Alex Lowes (+0.579) con la prima delle Yamaha ufficiali e seguito da Xavi Fores in sesta piazza (+0.666), bravi entrambi nel turno mattutino ad issarsi in cima alla classifica dei tempi. Settimo tempo (che in realtà è quel quarto crono fatto segnare nelle FP1) per la BMW di Jordi Torres (+0.736), che ha preceduto l’altra R1 di Michael Van der Mark (+0.894) e la RSV4 di Eugene Laverty (+0.992), in grado di mettersi dietro quella del rientrante Leandro Mercado (+1.112).
MILLESIMI SFORTUNATI Dovranno affrontare, invece, la prima fase della Superpole entrambe le Honda di Stefan Bradl e di Nicky Hayden: sfortuna ha voluto che il tedesco abbia mancato la top ten di pochissimo, solo tre millesimi che gli avrebbero consentito un inizio di weekend decisamente migliore. Ancora difficoltà per l’MV Agusta di Leon Camier (+2.221), solamente 18esimo, mentre navigano in alto mare tutti gli altri italiani: Alex De Angelis ha chiuso con il 15esimo tempo, seguito come un’ombra da Riccardo Russo che ha fatto sicuramente meglio di Ayrton Badovini, penultimo nella classifica di giornata.
COSì IN SUPERPOLE 21) Jonathan Rea (Kawasaki), 1’50’’062; 2) Marco Melandri (Ducati), 1’50’’161; 3) Tom Sykes (Kawasaki), 1’50’’305; 4) Chaz Davies (Ducati), 1’50’’383; 5) Alex Lowes (Yamaha), 1’50’’641; 6) Xavi Fores (Ducati), 1’50’’728; 7) Jordi Torres (BMW), 1’50’’798; 8) Michael Van der Mark (Yamaha), 1’50’’956; 9) Eugene Laverty (Aprilia), 1’51’’054; 10) Leandro Mercado (Aprilia), 1’51’’174.